Martedì sera Rai 3 accenderà i riflettori su una storia di solidarietà intergenerazionale che merita di essere conosciuta. Protagonista della puntata di “Nuovi Eroi” è Adolfo Tundo, presidente di Auser Brindisi e Commendatore della Repubblica, la cui missione quotidiana trasforma la vita di anziani e giovani nella sua comunità.
Un Ponte tra Generazioni
Da anni Tundo guida un’iniziativa che va oltre la semplice assistenza: i volontari di Auser Brindisi creano connessioni autentiche tra anziani spesso lontani dai nipoti e ragazzi vulnerabili che necessitano di supporto. Non si tratta di semplice beneficenza, ma di un vero scambio reciproco dove gli anziani diventano risorsa preziosa, offrendo affetto, esperienza e presenza a giovani che ne hanno bisogno.
Le attività spaziano dal gioco al sostegno emotivo, costruendo ogni giorno ponti di solidarietà che arricchiscono entrambe le generazioni. Gli anziani ritrovano un ruolo attivo e gratificante nella società, mentre i ragazzi ricevono attenzione e cura in un abbraccio intergenerazionale che restituisce dignità e valore a tutti i coinvolti.
Il Riconoscimento del Quirinale
L’impegno instancabile di Adolfo Tundo non è passato inosservato: il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo ha insignito dell’onorificenza di Commendatore della Repubblica, riconoscendo così il valore del suo lavoro al servizio degli altri. Un esempio concreto di come l’eroismo quotidiano possa fare la differenza nella vita delle persone.
La trasmissione “Nuovi Eroi”, prodotta da Stand by Me e Rai Approfondimento con la collaborazione del Quirinale, racconta proprio queste storie: cittadini che con le loro azioni dimostrano che la grandezza si misura nell’impegno quotidiano per gli altri. Con la voce narrante di Veronica Pivetti, il programma va in onda dal lunedì al venerdì, offrendo al pubblico esempi positivi di impegno civile.
L’appuntamento con la storia di Adolfo Tundo è per stasera alle 20:15 su Rai 3, un’occasione per scoprire come la solidarietà intergenerazionale possa trasformare la solitudine in comunità e l’emarginazione in partecipazione attiva.
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