“Annessioni”: XI edizione del Festival delle Letterature Migranti
Il Festival delle Letterature Migranti compie undici anni e sceglie il titolo Annessioni per la sua nuova edizione.
Diretto dal giornalista e scrittore Davide Camarrone, il festival riunisce curatori e collaboratori da diversi Paesi.
L’obiettivo è raccontare e interpretare le migrazioni fisiche e culturali del nostro tempo.
Promosso dal Comune di Palermo e numerosi partner pubblici e privati, l’edizione 2024 si svolgerà ai Cantieri Culturali alla Zisa.
Per la prima volta sarà in collaborazione con il festival Sabir di Arci nazionale, unendo appuntamenti e prospettive comuni.
Palermo, crocevia delle culture mediterranee
La manifestazione riconosce a Palermo un ruolo centrale nei flussi migratori del Mediterraneo.
La città diventa così luogo di promozione della letteratura e delle arti come strumenti di dialogo e convivenza.
Sabir porterà nei Cantieri della Zisa il suo carattere di spazio aperto alla società civile, istituzioni, giornalisti e sopravvissuti ai viaggi migratori.
Due realtà culturali che condividono temi attuali come i diritti, la pace e il contrasto alle egemonie culturali.
Festival e riflessioni sul presente
Gli organizzatori sottolineano come la nostra epoca sia segnata da annessioni forzate e cancellazioni del pensiero dialettico.
La letteratura e le arti diventano antidoti contro la distorsione dell’opinione pubblica alimentata dalla comunicazione digitale.
Il festival diffonde semi di libertà che le comunità possono coltivare, favorendo conoscenza, consapevolezza e memoria attiva.
Novità: dal “Horcynus Orca” a “Identità alla ricerca”
Tra le novità dell’XI edizione, un’iniziativa internazionale dedicata alle traduzioni di Horcynus Orca, romanzo simbolo di narrazione mediterranea.
Si celebra così il cinquantenario dell’opera.
C’è poi la sezione Identità alla ricerca, pensata per autori italiani under 35, anche di seconda generazione.
Il progetto, sostenuto da SIAE e Mic nell’ambito del programma Per chi crea, esplora la letteratura come migrazione identitaria.
Giovani voci della narrativa italiana
Ai Cantieri della Zisa arriveranno nomi già apprezzati e nuove scoperte della scena letteraria.
Tra loro Francesco Spiedo, autore di Stiamo abbastanza bene e Non muoiono mai;
Emanuela Anechoum, che in Tangerinn esamina l’identità mista;
Eleonora Daniel, con il romanzo La polvere che respiri era una casa.
In programma anche Mohamed Maalel con Baba, Antonio Schiena con Non contate su di me,
e Nogaye Ndiaye, autrice di Fortunatamente nera, capace di destrutturare i pregiudizi raccontandone le debolezze.
Un festival dalla vocazione multidisciplinare
Come ogni anno, il tema sarà declinato in vari linguaggi artistici: letteratura, arti visive, cinema e musica.
Questa pluralità di espressioni conferma il carattere inclusivo e innovativo della rassegna.
Per il programma completo e le info sugli eventi è disponibile la pagina ufficiale del Festival delle Letterature Migranti.
Commenta per primo