“Castelporziano ostia dei Poeti” stasera su Rai 3: il festival che trasformò Ostia in un palco ribelle

"Castelporziano ostia dei Poeti" stasera su Rai 3: il festival che trasformò Ostia in un palco ribelleUn film-documento sulla poesia degli anni Settanta

Tre giorni che cambiarono il volto della poesia italiana. Dal 28 al 30 giugno 1979, Castelporziano si trasformò in un palcoscenico a cielo aperto. Il Primo Festival Internazionale della Poesia richiamò 30mila giovani sul lido romano.

Andrea Andermann documentò quell’evento con la sua macchina da presa. Il regista realizzò “Castelporziano ostia dei Poeti” in collaborazione con la Rai. Il film andò in onda per la prima volta nel 1980.

Inoltre, l’opera vinse il Banff Television Festival in Canada nel 1981. Dopo 45 anni, il documentario torna restaurato sugli schermi.

L’anteprima alla Festa del Cinema di Roma

Lunedì 20 ottobre alle 17.30, la Casa del Cinema ospita la presentazione in anteprima. L’evento rientra nella sezione “Storia del Cinema” della Festa del Cinema di Roma.

Successivamente, Rai 3 trasmetterà il film sabato 1° novembre alle 00.30. La data non è casuale: ricorre il cinquantesimo anniversario dell’omicidio di Pier Paolo Pasolini, figura centrale del documentario.

Il palco assaltato e la beat generation

Il festival vide il palco letteralmente preso d’assalto dai giovani presenti. L’entusiasmo fu tale che la struttura crollò sotto la pressione della folla.

Tuttavia, i veri protagonisti furono i giganti della beat generation. Allen Ginsberg, William Burroughs, Gregory Corso e LeRoy Jones arrivarono a Castelporziano. Anche il poeta russo Evgenij Evtušenko partecipò all’evento.

Nel frattempo, sul palco apparve persino una pentola di minestrone. Quel gesto rappresentò la voce ribelle di una poesia inespressa e finalmente liberata.

Cronaca e finzione si mescolano

Andermann racconta quei giorni senza mai giudicare. «I personaggi del film potrebbero apparire frutto di una finzione cinematografica», ricorda il regista. «Sono invece presi dalla vita, osservati nella quotidianità di quei giorni».

Durante il festival accadde anche un fatto drammatico. Un mercantile francese si scontrò con una nave cisterna italiana. Le fiamme incendiarono il mare antistante la spiaggia di Castelporziano.

Pertanto, poesia e cronaca si intrecciano nel documentario di Andermann.

L’ombra di Pasolini su Ostia

L’assenza di Pasolini diventa paradossalmente una presenza nel film. Il corpo del poeta fu ritrovato nel 1975 all’idroscalo di Ostia. Quei luoghi si trovano vicino alla location del festival.

Andermann inserisce la voce stessa di Pasolini nel documentario. Le parole profetiche della poesia “La Guinea” risuonano nel film. Nel 1962, Pasolini aveva anticipato la sua morte in quei versi.

Di conseguenza, memoria e presente si fondono nell’opera del regista.

Il restauro della Cineteca di Bologna

La versione presentata alla Festa del Cinema è completamente restaurata. Il lavoro ha riguardato sia la scena che il sonoro.

La Fondazione Cineteca di Bologna ha realizzato l’intervento presso il laboratorio “L’Immagine Ritrovata”. Rai Documentari ha collaborato al progetto di recupero.

Quindi, dopo quasi mezzo secolo, questo documento storico torna visibile in tutta la sua potenza. Un’occasione per riscoprire un momento cruciale della cultura italiana.

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