Dal 2 settembre torna su RaiPlay la docu-serie Drugs, che ha conquistato pubblico e critica nella sua prima stagione.
Il format, prodotto da OJ&I MILANO in collaborazione con RAI Documentari, esplora il mondo delle dipendenze con un approccio diretto, empatico e privo di moralismi.
Un format di infotainment che rompe i tabù
La prima stagione aveva affrontato temi complessi come eroina, cocaina, gaming e abuso di farmaci nei minori.
La seconda stagione amplia lo sguardo, includendo dipendenze spesso invisibili o sottovalutate.
Particolare attenzione è rivolta a fenomeni emersi o accentuati nel periodo post-pandemia.
La regia è firmata da un team variegato: Anita Fronza, Fabio Ilacqua, Martino Ilacqua, Francesca Marra, Giovanni Benedetto Matteucci, Sophie Perazzolo, Mirko Salciarini, Michele Stella e Sonia Veronelli.
Storie reali, sguardo umano
Lo showrunner Fabio Ilacqua ha curato nuovamente la scrittura delle storie, raccolte direttamente dai protagonisti.
L’obiettivo è dare spazio a voci autentiche e diverse, senza filtri retorici.
I giovani registi scelti per questa edizione parlano al pubblico con un linguaggio diretto e visivamente potente.
L’infotainment diventa così uno strumento per informare e sensibilizzare, lasciando allo spettatore il compito di farsi un’opinione.
Questa formula ha reso Drugs una delle produzioni originali più discusse e apprezzate dell’ultimo anno.
Otto episodi, otto dipendenze che parlano al presente
La nuova stagione esplora le sfumature di disturbi e comportamenti che incidono profondamente sulla vita delle persone.
- Disturbi alimentari: un viaggio tra bulimia, anoressia e fame emotiva, raccontati con delicatezza e senza sensazionalismi.
- Cyber sex: il lato oscuro del sesso digitale, tra libertà, vulnerabilità e trappole emotive.
- Dating compulsivo: la ricerca ossessiva di connessioni all’interno delle app di incontri.
- Workaholism: l’ossessione per il lavoro e il burnout generazionale.
- Hikikomori post-Covid: isolamento sociale, depressione e ritiro dalla vita quotidiana.
- FOMO (fear of missing out): ansia di esclusione alimentata dalla costante iperconnessione.
- Dipendenza affettiva: quando l’amore diventa una gabbia tossica.
- GHB: i rischi del disinibitore chimico noto come “ecstasy liquida”.
Un progetto che unisce rigore e creatività
Drugs 2 mescola linguaggio televisivo e documentario, mantenendo ritmo e appeal narrativo.
Lo scopo è creare consapevolezza su patologie spesso ignorate e offrire nuove chiavi di lettura sul nostro tempo.
Accanto alle storie, emerge una riflessione più ampia sulla società digitale e sul rapporto tra libertà e controllo personale.
Per approfondire temi analoghi, è interessante visitare anche il portale RAI Documentari, che raccoglie altre produzioni di impegno civile e sociale.
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