Frida Kahlo attraverso l’obiettivo dei grandi fotografi del Novecento

Frida Kahlo attraverso l'obiettivo dei grandi fotografi del NovecentoMilano si prepara ad accogliere una mostra straordinaria dedicata all’icona messicana dell’arte mondiale. “Attraverso i miei occhi: Frida Kahlo e la costruzione del mito” aprirà le porte dall’8 ottobre 2025 all’11 gennaio 2026. L’esposizione avrà luogo presso My Own Gallery – Superstudio Più.

Un corpus fotografico senza precedenti

La mostra presenta una selezione eccezionale di fotografie che ritraggono l’artista messicana. Inoltre, offre uno sguardo intimo sulla sua personalità complessa e affascinante. I visitatori potranno ammirare scatti realizzati dai più importanti fotografi del XX secolo.

Edward Weston, Nickolas Muray e Imogen Cunningham sono solo alcuni dei maestri presenti. Allo stesso modo, Lucienne Bloch, Leo Matiz e Julien Levy hanno contribuito con le loro opere. Infine, Lola Álvarez Bravo, Bernard Silberstein e Gisèle Freund completano questa straordinaria rassegna fotografica.

Il mito di Frida oltre l’arte

Frida Kahlo rappresenta un caso unico nella storia dell’arte contemporanea. Infatti, a differenza di altri artisti celebri, è diventata icona non per un’opera specifica. Piuttosto, la sua stessa immagine ha conquistato l’immaginario collettivo mondiale.

Quando morì nel 1954, il New York Times la definì semplicemente “moglie di Diego Rivera”. Tuttavia, negli ultimi quarant’anni la situazione è cambiata radicalmente. Oggi il suo volto campeggia su innumerevoli prodotti commerciali e artistici.

La riscoperta degli anni Ottanta

La rinascita dell’interesse per Frida Kahlo risale principalmente agli anni Ottanta. Nel 1982, la Whitechapel Gallery di Londra organizzò una mostra fondamentale. Successivamente, la biografia di Hayden Herrera consolidò la sua fama internazionale.

A partire dagli anni Novanta, l’immagine di Kahlo ha permeato completamente la cultura popolare. Numerosi film hanno raccontato la sua storia travagliata. Contemporaneamente, stilisti e celebrità hanno celebrato il suo stile inconfondibile.

L’autorappresentazione come strategia artistica

Frida Kahlo costruì consapevolmente la propria immagine pubblica con straordinaria lucidità. Scelse di indossare abiti tradizionali messicani contro la moda dell’epoca. Inoltre, modificò elementi della propria biografia per allinearsi alla causa rivoluzionaria.

Dichiarò di essere nata nel 1910, anno della rivoluzione messicana. Allo stesso modo, si attribuì origini ebraiche per rafforzare la sua identità. Queste scelte dimostrano una modernità sorprendente nell’era pre-social media.

Il rapporto privilegiato con la fotografia

L’artista messicana non rifuggiva mai l’obiettivo fotografico. Al contrario, si prestava naturalmente allo sguardo di diversi fotografi e fotografe. Questo comportamento generò una documentazione visiva eccezionalmente ampia per l’epoca.

Il padre Guillermo Kahlo, fotografo di professione, la scelse come soggetto privilegiato fin dall’infanzia. Successivamente, numerosi altri artisti immortalarono la sua figura carismatica e il suo spirito ribelle.

I maestri dell’obiettivo raccontano Frida

Edward Weston: la potenza interiore

Edward Weston catturò Frida in momenti particolarmente riflessivi della sua vita. Il suo occhio acuto utilizzava magistralmente luce e forma per rivelare l’intensità spirituale. Inoltre, le sue composizioni enfatizzavano la forza che emanava dalla figura dell’artista.

Nickolas Muray: l’intimità dell’amore

Nickolas Muray fu il fotografo più strettamente legato a Frida Kahlo emotivamente. La loro relazione sentimentale si riflette nelle immagini di straordinaria intimità. Le sue fotografie catturano non solo la bellezza fisica, ma anche la vitalità artistica.

Imogen Cunningham: eleganza e determinazione

Imogen Cunningham mise in evidenza la forza e la bellezza della figura femminile. Il suo stile fondeva delicatezza e intensità con risultati straordinari. Pertanto, i suoi ritratti di Frida trasmettono una sensazione di elegante determinazione.

Il contributo delle fotografe messicane

Lola Álvarez Bravo: tradizione e modernità

Lola Álvarez Bravo rappresenta una delle voci più importanti della fotografia messicana del Novecento. Le sue immagini di Frida sono intrise di cultura e tradizione locale. Contemporaneamente, mostrano una sensibilità artistica profondamente moderna.

Graciela Iturbide: la presenza nell’assenza

Nel 2005, dopo 51 anni dalla morte di Frida, venne riaperto il bagno di Casa Azul. Graciela Iturbide realizzò una serie fotografica “in assenza” particolarmente suggestiva. I suoi scatti catturano l’essenza dell’artista attraverso gli oggetti personali rimasti.

Un percorso espositivo innovativo

La mostra non si limita a presentare una galleria di ritratti fotografici. Piuttosto, propone una riflessione profonda sull’identità e sull’autorappresentazione artistica. Il percorso espositivo include anche materiale documentario per contestualizzare meglio il mito.

L’esposizione invita i visitatori a esplorare non solo l’immagine pubblica di Frida. Allo stesso tempo, permette di scoprire la sua interiorità e forza vitale. L’eredità culturale dell’artista continua infatti a ispirare nuove generazioni creative.

Una produzione di prestigio internazionale

“Attraverso i miei occhi: Frida Kahlo e la costruzione del mito” è prodotta da Navigare srl. La collaborazione con Superstudio Più – MyOwnGallery garantisce standard espositivi eccellenti. Il patrocinio del Comune di Milano conferisce prestigio istituzionale all’evento.

L’Ambasciata del Messico in Italia e il Consolato Generale del Messico a Milano sostengono l’iniziativa. Questo supporto diplomatico sottolinea l’importanza culturale della mostra per le relazioni italo-messicane.

L’esposizione milanese rappresenta un’occasione unica per comprendere la costruzione del mito di Frida Kahlo. I visitatori potranno scoprire come fotografia e autorappresentazione si intreccino nella creazione di un’icona immortale.

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