Gli assi del volo stasera su Rai Storia: i piloti della Grande Guerra

Stasera la televisione racconta la Prima Guerra Mondiale da una prospettiva inedita. Giovedì 2 ottobre alle 22.10, Rai Storia trasmette “Gli assi del volo”. Il programma fa parte della serie “5000 anni e più. La lunga storia dell’umanità” con Giorgio Zanchini.

La Grande Guerra vista dal cielo

Il documentario accende i riflettori sui grandi assi dell’aviazione della Prima Guerra Mondiale. Questi uomini divennero vere e proprie star tra il 1914 e il 1918. Si tratta di un periodo cruciale per lo sviluppo dell’aviazione militare.

La serie è composta da due episodi che ricostruiscono le gesta di questi piloti. Inoltre, analizza il loro impatto sul corso del conflitto. La Grande Guerra viene raccontata attraverso gli occhi di chi combatteva nei cieli.

Il primo episodio: il biennio 1914-1916

Stasera va in onda il primo episodio della serie. L’introduzione e la contestualizzazione sono affidate al professor Mauro Canali. Lo storico guida gli spettatori attraverso gli eventi del biennio 1914-1916.

In questo periodo nascono le prime stelle dell’aviazione da combattimento. I nomi più celebri dell’epoca sono Richthofen, Guynemer, Fonck, Udet e Mannock. Questi piloti divennero famosi in tutto il mondo per le loro imprese aeree.

I protagonisti che plasmarono la guerra

Gli assi del volo stavano plasmando il corso della Prima Guerra Mondiale. Le loro azioni nei cieli influenzavano gli esiti delle battaglie terrestri. Inoltre, il loro coraggio ispirava le popolazioni dei rispettivi paesi.

Tra i protagonisti spicca il nome di Manfred von Richthofen, noto come il Barone Rosso. Il pilota tedesco divenne una leggenda vivente con le sue vittorie aeree. Anche Georges Guynemer rappresentò un simbolo per la Francia.

René Fonck, Ernst Udet e Edward Mannock completano il gruppo dei grandi assi. Ognuno di loro accumulò numerose vittorie in combattimento aereo. Le loro gesta venivano celebrate sui giornali dell’epoca.

L’evoluzione tecnologica degli aerei

Durante questo periodo gli aerei migliorarono rapidamente. Le prime macchine volanti erano fragili e poco armate. Tuttavia, l’evoluzione tecnologica fu velocissima a causa delle necessità belliche.

I velivoli divennero sempre più potenti e letali. Di conseguenza, il numero di vittime aumentò in modo drammatico. I duelli aerei diventarono sempre più pericolosi e spettacolari.

Il prezzo della fama

La fama e il successo iniziarono a logorare questi piloti. Infatti, la pressione psicologica era enorme per chi combatteva nei cieli. Ogni missione poteva essere l’ultima per questi giovani aviatori.

Le strategie aeree non erano ancora coordinate in modo efficace. Questo causava perdite inutili e missioni mal pianificate. Inoltre, emergeva un problema di natura sociale.

Il risentimento dei soldati in trincea

Gli assi attiravano il risentimento dei soldati semplici. Questi ultimi morivano a migliaia ogni giorno nelle trincee. Il contrasto tra la gloria degli aviatori e l’anonimato dei fanti era stridente.

Mentre i piloti venivano celebrati come eroi, i soldati in trincea vivevano nell’orrore. Le loro morti passavano spesso inosservate e senza riconoscimenti. Questa disparità creava tensioni all’interno degli eserciti.

Un appuntamento con la storia

La serie offre uno spaccato interessante su un aspetto particolare del conflitto. Giorgio Zanchini guida il pubblico attraverso questa narrazione. L’appuntamento è stasera su Rai Storia per scoprire le storie di questi piloti leggendari.

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