Stasera Rai Storia celebra una delle figure più importanti della letteratura italiana. Il canale televisivo dedica uno speciale documentario a Grazia Deledda, l’unica donna italiana ad aver vinto il premio Nobel per la Letteratura.
Il documentario in onda questa sera
“Grazia Deledda, la voce della scrittura” andrà in onda venerdì 15 agosto alle 16.00 su Rai Storia. La data non è casuale: coincide infatti con l’anniversario della scomparsa della scrittrice sarda.
Il documentario è firmato da Simona Fasulo, con la regia di Nicoletta Nesler. Inoltre, presenta un cast di esperti di grande prestigio nel panorama culturale italiano.
Gli ospiti del programma televisivo
Tra gli intervistati troviamo due scrittrici sarde che hanno dedicato la loro carriera alla memoria della Deledda. Maria Elvira Ciusa e Rossana Dedola raccontano la vita e le opere della grande autrice.
Partecipa anche Luciano Marrocu, storico dell’università di Cagliari. Secondo lui, “Roma la sceglie, come una Gerusalemme dell’arte”. Inoltre, è presente Dino Manca, filologo dell’Università di Sassari.
Manca offre una prospettiva interessante sulla scrittrice. Sostiene che “Deledda è stata marginalizzata e ridimensionata”. Questo perché “con le sole categorie di verismo e decadentismo non la si poteva spiegare”.
I materiali d’archivio del documentario
La trasmissione televisiva si arricchisce di preziosi materiali di repertorio. Tra questi spicca un’intervista del 1961 al figlio minore Franz e alla moglie della scrittrice.
Inoltre, sono presenti testimonianze del 1987 di figure importanti della cultura italiana. L’antropologo Alberto Cirese, lo storico della letteratura Mario Petronio e il critico cinematografico Giampiero Brunetta arricchiscono il racconto.
Le relazioni intellettuali di Grazia Deledda
Il programma esplora anche i rapporti della scrittrice con altri intellettuali dell’epoca. Particolarmente significative erano le sue relazioni con Sibilla Aleramo, Ada Negri e Matilde Serao.
Un posto speciale occupava il legame con Eleonora Duse. La grande attrice, nel 1916, portò sul grande schermo il romanzo “Cenere” della Deledda.
Altrettanto importante era il rapporto con il marito Palmiro Madesani. Egli si occupava del lavoro della moglie, vestendo i panni modernissimi dell’agente letterario. Questa solidità matrimoniale durò fino alla fine della vita della scrittrice.
I temi universali della sua opera
Grazia Deledda affrontava nei suoi numerosi romanzi temi di grande universalità. La maggior parte delle sue opere aveva ambientazione sarda, ma i messaggi erano validi ovunque.
I suoi romanzi esploravano la colpa, il castigo e l’espiazione. Inoltre, indagavano il male che alberga in ogni essere umano.
Per la scrittrice, questo male poteva essere affrontato e superato solamente attraverso un processo di trasformazione. Questa trasformazione avveniva essenzialmente attraverso la via della fede.
Il premio Nobel e il riconoscimento internazionale
Il premio Nobel rappresentò il coronamento di una vita dedicata alla scrittura. La scrittrice trascorse la sua esistenza nell’amore e nella completa dedizione all’arte letteraria.
Tuttavia, come sottolinea il documentario, Grazia Deledda rimane una scrittrice “mai abbastanza ricordata”. Il programma televisivo si propone quindi di riportare l’attenzione su questa grande figura della letteratura italiana.
Le trasposizioni cinematografiche e televisive
Il documentario si completa con spezzoni di film e sceneggiati televisivi tratti dalle opere della Deledda. Queste trasposizioni dimostrano l’attualità e la forza narrativa dei suoi romanzi.
Pertanto, il programma di stasera su Rai Storia rappresenta un’occasione preziosa per riscoprire questa grande scrittrice italiana. Un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati di letteratura e cultura.
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