Ottobre 1931, via Condotti, Roma. Un dito preme un pulsante e, a novemila chilometri di distanza, il Cristo Redentore di Rio de Janeiro si illumina per la prima volta. Non è magia: è il genio di Guglielmo Marconi, l’italiano che ha trasformato le onde elettromagnetiche in ponte tra i continenti.
Dal giardino di Pontecchio alla conquista del mondo
La storia inizia nel 1895, in un giardino bolognese a Pontecchio. Un giovane senza laurea né diploma, armato solo di ingegno e ambizione, compie un gesto rivoluzionario: preme un tasto e un segnale invisibile percorre due chilometri, scavalca la collina dei Celestini e raggiunge un ricevitore in mezzo alla campagna. È la prima trasmissione di telegrafia senza fili della storia.
Ma quei modesti due chilometri sono solo l’inizio. In sei anni, Marconi trasforma quella distanza in oltre tremila chilometri: i suoi segnali attraversano l’Atlantico, collegando Inghilterra e Canada. Il mondo diventa improvvisamente più piccolo, più connesso.
I trionfi del “wireless wizard”
Nel 1931, l’anno dei suoi trionfi spettacolari, Marconi dimostra ripetutamente la potenza della sua invenzione. Da Roma accende non solo il Cristo Redentore brasiliano, ma anche il municipio di Sidney, ancora più distante. Progetta e realizza la Stazione Radiofonica Vaticana, portando la voce del Papa fino agli angoli più remoti del pianeta.
Gli americani lo definiscono “the wireless wizard”, il mago del wireless, riconoscendo in lui non solo lo scienziato e l’inventore, ma anche l’imprenditore visionario capace di trasformare la ricerca scientifica in tecnologia accessibile, rivoluzionando per sempre la comunicazione umana.
Scopri la storia completa di questo straordinario italiano martedì 2 dicembre alle 18.25 su Rai 5, nella trasmissione “Italiani”.
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