Dal 3 al 5 ottobre torna Internazionale a Ferrara, il festival di giornalismo più atteso dell’anno. L’evento è organizzato da Internazionale, il settimanale che da oltre 30 anni porta in Italia il meglio della stampa straniera.
La XIX edizione del festival ospiterà oltre 180 protagonisti provenienti da 25 paesi diversi. Inoltre, giornalisti, reporter, scrittrici, fotografe e analiste si confronteranno sui grandi temi del presente.
Il simbolo dell’edizione 2025 è ancora una volta il piccolo mondo disegnato da Anna Keen. Quest’anno il logo presenta una margherita bianca, simbolo di speranza per il futuro.
Il tema centrale: semi di speranza e resistenza
Tra guerre, disastri climatici e violazioni dei diritti umani, il mondo sembra aver perso spazio per il futuro. Tuttavia, le persone continuano a unirsi e le comunità resistono con determinazione.
Il filo conduttore dell’edizione sono i semi di speranza e resistenza da piantare oggi. Pertanto, l’obiettivo è costruire un mondo di domani più inclusivo, equo e sostenibile.
Questi movimenti di cambiamento rappresentano la forza motrice della società contemporanea. Inoltre, dimostrano come la resistenza collettiva possa generare trasformazioni positive durature.
La novità “Fuoriclasse”: eventi per i giovani
Una delle principali novità di Internazionale a Ferrara 2025 è il programma “Fuoriclasse”. Per la prima volta, il festival si rivolge specificamente ai giovani dai 14 ai 18 anni.
Gli eventi dedicati tratteranno temi cruciali per questa fascia d’età. Infatti, si parlerà di relazioni, intelligenze artificiali, ambiente e attualità contemporanea.
Questa iniziativa rappresenta un importante ampliamento del target del festival. Inoltre, dimostra l’attenzione verso le nuove generazioni e i loro interessi specifici.
I protagonisti internazionali e i grandi temi globali
Dal caos di Haiti al Brasile dei Quilombola
Il festival ospiterà voci dall’inferno a cielo aperto di Haiti, territorio controllato dalle bande criminali. Inoltre, si parlerà del Brasile dei Quilombola, comunità emarginata da barriere linguistiche e disparità socioeconomiche.
Dall’Argentina arriverà Leila Guerriero per raccontare la dittatura militare e la lotta armata. Inoltre, dal Messico parteciperà il Premio Pulitzer Cristina Rivera Garza con il suo nuovo libro “Terrestre”.
Gaza e il Medio Oriente al centro del dibattito
Il conflitto di Gaza occuperà uno spazio centrale nel programma del festival. La scrittrice libanese Dominique Eddé si confronterà con esperti internazionali sul genocidio e il ruolo occidentale.
Amira Hass, giornalista israeliana di Haaretz, dialogherà con lo scrittore palestinese Atef Abu Saif. Inoltre, Francesca Albanese, Relatrice speciale ONU, parteciperà nonostante le recenti sanzioni americane.
Anna Foa, vincitrice del Premio Strega Saggistica con “Il suicidio di Israele”, contribuirà al dibattito. Pertanto, il pubblico potrà ascoltare diverse prospettive su questo conflitto complesso.
Iran, Ucraina e i conflitti dimenticati
Dall’Iran arriverà lo scrittore Mohammad Tolouei per dialogare con Cecilia Sala. La giornalista esperta di Iran condividerà la sua esperienza di prigionia alla fine del 2024.
Il filosofo ucraino Volodymyr Yermolenko rifletterà sulle ragioni profonde della resistenza. Inoltre, giornalisti russi come Andrei Soldatov e Irina Borogan analizzeranno la situazione politica russa.
Francesca Mannocchi ricorderà i conflitti dimenticati in Africa, focalizzandosi sulla guerra in Sudan. L’incontro è organizzato da Medici senza Frontiere con la proiezione di un reportage dal confine tra Ciad e Sudan.
Memoria storica e giustizia italiana
Il festival non si limita all’attualità ma affronta anche la memoria storica. Un incontro commemora i 30 anni esatti dal genocidio di Srebrenica.
Inoltre, a 20 anni dall’uccisione di Federico Aldrovandi a Ferrara, si tornerà su questa pagina oscura. L’evento analizzerà indagini a rilento, depistaggi e condanne controverse.
Luciana Castellina e Astra Taylor chiuderanno il festival con un dialogo sui nuovi autoritarismi. Pertanto, discuteranno dell’espansione delle destre globali e delle nuove forme di resistenza collettiva.
Femminismi: voci diverse per temi universali
Molte giornaliste, scrittrici e intellettuali parteciperanno da ogni angolo del mondo. Il festival tratterà i temi del femminismo da diverse prospettive culturali e geografiche.
Porpora Marcasciano e Lucy Sante dialogheranno di trans-femminismo condividendo esperienze personali. Inoltre, Victoire Tuaillon parlerà di come costruire relazioni libere ed egualitarie.
Gli incontri organizzati da Ingenere.it saranno introdotti dai monologhi di Paola Michelini. Inoltre, parteciperanno esperti come Barbara Leda Kenny e Anna Louie Sussman.
Daria Bignardi modererà il racconto corale di operatrici umanitarie di Medici Senza Frontiere. Queste donne racconteranno come la vita continua nei paesi in crisi umanitaria.
Ambiente, musica e cultura della comicità
La musica sarà presente con Giovanni Ansaldo di Internazionale, Mace, Vinicio Capossela e Alessandro Portelli. Inoltre, Serena Dandini e Edoardo Ferrario guideranno un’immersione nella comicità italiana.
Numerosi incontri affronteranno il tema ambientale con ospiti di prestigio internazionale. Lo storico Sunil Amrith presenterà “The Burning Earth” sull’interconnessione tra ambiente e impero.
Frank Westerman, giornalista olandese autore di “Bestiario artico”, condividerà la sua esperienza dalle zone più calde del mondo. Inoltre, un incontro metterà in relazione povertà e urbanistica con approcci politici innovativi.
Libri, documentari e workshop formativi
Caroline Darian, figlia di Gisèle Pelicot, presenterà il memoir “E ho smesso di chiamarti papà”. Inoltre, Gaëlle Bélem presenterà il romanzo “Il frutto più raro”.
Cecilia Sala presenterà “I figli dell’odio”, un ritratto inedito del Medio Oriente in trasformazione. Dalla Gran Bretagna arriverà Kehinde Andrews con “La nuova era dell’impero”.
Il documentario “Women in revolt” di Yvonne Sholten ripercorrerà 80 anni di resistenza femminile italiana. Inoltre, nelle aule universitarie si terranno workshop su intelligenza artificiale, stereotipi sulla mascolinità e letteratura palestinese.
Tutti gli incontri sono gratuiti e gli spazi sono privi di barriere architettoniche. Inoltre, sono raggiungibili a piedi o in bicicletta, facilitando l’accesso a tutti i partecipanti.
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