Un’indagine approfondita sui temi più urgenti del nostro tempo tra sociale e ambiente. Domenica 12 ottobre alle 20.30 su Rai 3 torna “PresaDiretta” con Riccardo Iacona.
Aspettando PresaDiretta: l’emergenza crack
La puntata si apre con “Aspettando PresaDiretta” dedicato all’emergenza crack in Italia. Le mamme chiedono infatti nuove norme per non essere costrette a denunciare i propri figli.
Inoltre, vengono presentati i progetti di distribuzione delle pipette per ridurre i danni. Il reportage dentro il dolore della tossicodipendenza parte dalla Sicilia con testimonianze dirette.
Le mamme da tutte le provincie si ritrovano a Palermo per fare pressione. Vogliono infatti ottenere cure e servizi per i propri figli che sul territorio sono quasi assenti.
Poi la troupe si sposta a Bologna dove la politica della riduzione del danno funziona. Passa anche per la distribuzione gratuita delle pipette per fumare il crack in sicurezza.
In studio con Riccardo Iacona c’è Roberta Balestra, presidente FeDerSerD. La Federazione Italiana degli Operatori dei Dipartimenti per le Dipendenze fornisce il suo punto di vista.
Terra ultima chiamata: il reportage sul clima
Il tema principale della serata è “Terra ultima chiamata”, un viaggio nelle conseguenze del cambiamento climatico. Si affrontano l’aumento delle temperature e della concentrazione di gas metano in atmosfera.
Inoltre, viene documentata l’accelerazione dello scioglimento dei ghiacciai su scala globale. Le specie animali e vegetali a rischio estinzione completano il quadro preoccupante.
Un viaggio dalle Svalbard alle Alpi, dalle profondità marine alle vette montane. L’obiettivo è mostrare le spie di quella che molti scienziati definiscono la “sesta estinzione di massa”.
Ny-Alesund: la cittadella della scienza
Ny-Alesund, isole Svalbard, ospita la Base Dirigibile Italia del Cnr. Dentro la cittadella della scienza lavorano ricercatori italiani e internazionali ogni giorno.
Studiano lo scioglimento del permafrost e l’aumento della concentrazione di metano naturale. Monitorano inoltre l’innalzamento delle temperature nelle regioni artiche più sensibili.
Un reportage per capire con l’aiuto degli scienziati quali rischi corre il pianeta. Le loro ricerche forniscono dati fondamentali per comprendere i cambiamenti in atto.
Il viaggio tra laboratori e montagne
Il viaggio prosegue nei laboratori dell’Agenzia Spaziale Europea con tecnologie all’avanguardia. Sulle montagne svizzere viene documentato come ghiaccio e roccia sono franati sulla cittadina di Blatten.
Nello spazio alcuni satelliti raccolgono informazioni fondamentali per gli scienziati terrestri. Biomass osserva la materia vivente delle foreste mentre Cryosat monitora i ghiacciai.
Il Parco Nazionale dello Stelvio mostra come il ghiacciaio dei Forni abbia perso un terzo. I ricercatori studiano le migliaia di specie che vivono dentro la massa ghiacciata.
La biodiversità in pericolo in Italia
Nella pianura vercellese c’è la Riserva speciale della palude di San Genuario. Qui si monitorano le popolazioni di uccelli con risultati allarmanti per il futuro.
Dagli anni ’90 quelli legati agli ambienti agricoli sono già calati del 40 per cento. Un dato che testimonia la perdita di biodiversità anche in Italia.
Le telecamere arrivano anche nel Salento con l’Università Federico II di Napoli. Qui si studia lo stato di salute delle macroalghe negli ecosistemi marini costieri.
L’acidificazione dei mari a Ischia
A Ischia le telecamere si sono immerse con i ricercatori della Stazione zoologica Anton Dohrn. L’obiettivo è osservare da vicino gli effetti dell’acidificazione dei mari sulla vita marina.
I numeri delle specie a rischio estinzione sono drammatici e allarmanti. Il 40 per cento degli anfibi, il 27 per cento dei mammiferi, il 12 per cento degli uccelli.
Più di un terzo delle piante è a rischio secondo i dati scientifici. Secondo molti scienziati si può ormai parlare di “sesta estinzione di massa” in corso.
La strada della de-estinzione
C’è anche chi attraverso la ricostruzione del DNA percorre la strada della de-estinzione. Un’azienda americana ha fatto nascere tre cuccioli di metalupo, scomparso oltre 10mila anni fa.
Con la stessa tecnologia si sta cercando di far rivivere i mammut. Anche la tigre della Tasmania e il dodo sono oggetto di questi esperimenti scientifici.
Ospite in collegamento Telmo Pievani, filosofo della scienza e divulgatore scientifico italiano. Il suo contributo aiuta a comprendere le implicazioni etiche e scientifiche di queste ricerche.
Un racconto di Riccardo Iacona e Maria Cristina de Ritis con un team di autori. L’appuntamento è quindi per domenica 12 ottobre alle 20.30 su Rai 3.
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