Rai Cultura commemora l’anniversario dell’invasione irachena del Kuwait con una puntata speciale di “Passato e Presente”. Il programma ripercorre gli eventi che portarono al primo conflitto del Golfo nel 1990.
L’invasione del 2 agosto 1990: l’inizio della crisi
All’alba del 2 agosto 1990, i carri armati iracheni invadono il Kuwait sotto gli ordini di Saddam Hussein. L’Iraq accusa il piccolo emirato di aver estratto illegalmente petrolio da pozzi vicini al confine. Inoltre, questa invasione segna l’inizio di una crisi internazionale senza precedenti.
Il Kuwait, ricco di risorse petrolifere, diventa obiettivo strategico per l’Iraq di Saddam Hussein. Pertanto, l’invasione rappresenta un tentativo di controllo delle riserve energetiche regionali. La comunità internazionale reagisce immediatamente a questa aggressione.
“Passato e Presente” analizza il conflitto con Franco Cardini
Sabato 2 agosto alle 20:30, Rai Storia propone una puntata speciale dedicata al 35° anniversario dell’invasione. Lo storico Franco Cardini dialoga in studio con Paolo Mieli per analizzare quegli eventi cruciali. Inoltre, il programma offre una prospettiva storica approfondita sul conflitto.
Franco Cardini, esperto di storia medievale e moderna, porta la sua competenza nell’analisi geopolitica. Di conseguenza, il pubblico può comprendere meglio le dinamiche che portarono al conflitto. La conversazione con Paolo Mieli arricchisce la narrazione con dettagli storici significativi.
La reazione americana: truppe nella regione
Gli Stati Uniti, tradizionali sostenitori del Kuwait, considerano l’invasione un atto di guerra. Pertanto, decidono di rispondere inviando truppe nella regione del Golfo Persico. Questa decisione segna l’inizio del coinvolgimento militare americano nel conflitto.
La presenza militare statunitense trasforma una crisi regionale in conflitto internazionale. Inoltre, altri paesi occidentali si uniscono alla coalizione contro l’Iraq. La Prima Guerra del Golfo diventa così una guerra di coalizione.
Sette mesi di conflitto: dall’ultimatum alla vittoria
Il conflitto si protrae per quasi sette mesi con fasi diplomatiche e militari alternate. Nel novembre 1990, l’ONU impone all’Iraq il ritiro entro il 15 gennaio 1991. Tuttavia, Saddam Hussein rifiuta l’ultimatum internazionale.
Il 17 gennaio 1991 iniziano i bombardamenti aerei contro obiettivi iracheni. Inoltre, la CNN trasmette in diretta questi attacchi, rendendo il conflitto il primo “guerra televisiva”. Il mondo assiste in tempo reale agli eventi bellici attraverso i media.
L’offensiva finale e la liberazione del Kuwait
Il 24 febbraio parte l’offensiva terrestre della coalizione internazionale contro le forze irachene. In pochi giorni, l’Iraq è costretto alla resa di fronte alla superiorità militare avversaria. Inoltre, la rapidità dell’offensiva sorprende osservatori militari internazionali.
Il 6 marzo, il presidente americano George Bush annuncia ufficialmente la vittoria. Inoltre, proclama la liberazione del Kuwait dall’occupazione irachena. La guerra si conclude con il ritiro delle truppe irachene e il ripristino della sovranità kuwaitiana.
Un anniversario per riflettere sulla storia contemporanea
A 35 anni di distanza, l’invasione del Kuwait rimane evento cruciale della storia contemporanea. Pertanto, la commemorazione televisiva offre occasione di riflessione sui conflitti moderni. Il programma di Rai Storia contribuisce alla comprensione di eventi che hanno segnato la geopolitica mondiale.
La Prima Guerra del Golfo ha cambiato gli equilibri mediorientali e le strategie militari internazionali. Di conseguenza, studiare questi eventi aiuta a comprendere le dinamiche geopolitiche attuali. L’appuntamento di stasera promette analisi approfondite su un capitolo fondamentale della storia recente.
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