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Recensione: “La famiglia zero rifiuti (o quasi)”, trucchi e consigli per una vita ecosostenibile

In Natura il concetto di rifiuto non esiste.Recensione: "La famiglia zero rifiuti (o quasi)", trucchi e consigli per una vita ecosostenibile Recensione: "La famiglia zero rifiuti (o quasi)", trucchi e consigli per una vita ecosostenibile

Ogni cosa che termina il proprio ciclo di vita naturale, viene assorbito dall’ambiente e rimesso in circolo.

Questo è quello a cui dovremmo ispirarci: produrre oggetti e beni assorbibili dall’ambiente una volta terminato il loro utilizzo.

Fin quando ciò non sarà realizzabile, la soluzione è innanzitutto cercare di produrre meno rifiuti possibili (meno imballaggi, utilizzo di materiali naturali, messa al bando di prodotti inutili e usa e getta) e cercare di far durare il più a lungo possibile ciò che utilizziamo e, in seguito, valorizzare quello che scartiamo riutilizzando tutti i materiali che possono essere riciclati.

Dal mese di settembre del 2014, Jérémie e Bénédicte e i loro due bambini, Dia e Mali, decidono di fare tutti insieme attivamente la loro parte. L’obiettivo è ridurre a zero (o quasi) i rifiuti che producono come famiglia. La loro avventura diventa un divertente blog, seguitissimo, anche grazie all’ironia di fondo, e poi un libro. Quasi un manuale con istruzioni d’uso.

La famiglia zero rifiuti (o quasi) è un manuale semplice e diretto che arriva dritto al punto: aneddoti, consigli, informazioni, ricette pratiche.

La prima considerazione da fare è sul mondo che ci circonda e sul suo scetticismo. “Non è possibile” o “Mi piacerebbe molto ma non ho tempo”, sono le frasi più ricorrenti quando si parla di ridurre i rifiuti. L’unica verità è che bisogna ripensare alle nostre abitudini e riorganizzarci.

L’avventura della famiglia Pichon parte proprio dal combattere questo scetticismo. Eliminare i rifiuti dalla propria vita va affrontato in modo funzionale, non si può mirare alla perfezione, ma bisogna puntare al miglioramento, all’acquisto critico, all’autoproduzione.

Il libro si divide in undici capitoli che trattano i vari temi. Si passa dalla definizione della teoria zero rifiuti, alla spesa, alla cucina, ai momenti di vita familiare, come feste e regali per bambini. Ci sono inoltre ricette già testate per produrre in casa i cosmetici e i prodotti per igiene e pulizia.

La famiglia zero rifiuti (o quasi) è illustrato da Benedicte, il volume nell’edizione italiana è corredato da una prefazione a cura di Beatrice Di Cesare che declina alcuni aspetti dello zero rifiuti in chiave più marcatamente 100% vegetale.

Dall’esperienza di Benedicte e Jeremie possiamo sintetizzare ed estrarre 5 principali punti.

1 – Zero rifiuti non è una moda è una reale necessità, non più procastinabile.

2 – La prima regola aurea è rifiutare. Rifiutare tutto quello che non fa altro che generare rifiuti inutili.

3 – Altra regola importante: ridurre. “Mi serve davvero questa cosa?“ dovrebbe essere la domanda

4 – Fare attenzione ai prodotti e imballaggi realmente riciclabili. Non tutto si può riciclare.

5 – Cercare di fare la spesa con prodotti sfusi.

Punto di forza del libro è il tono gioioso e divertente, proprio qui la chiave del suo successo a livello internazionale. Infatti il testo è un vero e proprio piano d’azione dettagliato con consigli pratici e semplici alternative per la vita quotidiana presentate in modo semplice sia nel linguaggio che nella grafica per creare conoscenza e consapevolezza attorno a temi sensibili legati all’alimentazione e a stili di vita sostenibili.

Il libro naturalmente fa spesso riferimento alla realtà francese, ma alcuni assunti sono universali e soprattutto è importante conoscere l’esperienza di chi ha già realmente iniziato a vivere senza rifiuti, perchè come in tutte le cose, l’esempio è la prima forma di attivismo.

La famiglia zero rifiuti (o quasi), edito da Sonda, fa parte di Famiglie Green, una collana di manuali/guide pratiche sul tema della tutela dell’ambiente. Gli autori sono conosciuti sul Web, con un blog e una pagina Facebook.

https://www.famillezerodechet.com/

Jérémie Pichon lavora da oltre 15 anni per le organizzazioni non governative che si occupano di ambiente e di ecologia.

L’illustratrice Bénédicte Moret, alias Bloutouf, è graphic designer per associazione e istituzioni che si occupano di ambiente e sviluppo sostenibile.

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