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Recensione: “Lord Lyllian. Messe Nere” – l’eccesso della carne

Recensione: “Lord Lyllian. Messe Nere” - l'eccesso della carne Recensione: “Lord Lyllan. Messe Nere” - l'eccesso della carne“Lord Lyllian. Messe Nere”
di Jacques d’Adelsward-Fersen
Edizioni Pendragon

“Mio caro amico, è lei che mi ha costretto a stampare un manoscritto che avrei destinato alla calma riposante del cassetto” è questa la prefazione di “Lord Lyllian. Messe Nere” di Jacques d’Adelsward-Fersen, Edizioni Pendragon, una lettera-confessione dell’autore a un ipotetico amico che sembra “costringerlo” a pubblicare qualcosa che non avrebbe voluto.
Una riluttanza dichiarata per far respirare un’opera dai tratti autobiografici, un romanzo scritto a ridosso dello scandalo che travolse il suo autore nel 1903 e che lo vedeva sotto accusa per corruzione di minori e oltraggio alla morale pubblica per attribuite partecipazioni e riti satanici e orgiastici.

Una morale che lui stesso deifinisce una “Vecchia dama, pedante e con la puzza sotto il naso” e che intende prendere un po’ in giro con il suo romanzo.

Il libro viene pubblicato nel 1905 e tradotto solo ora in italiano grazie alla casa editrice Pendragon. Prende la forma di un romanzo di formazione poiché narra la crescita e lo sviluppo di un nobile scozzese, Lord Lyllian, il protagonista, attraverso esperienze estreme vissute in un mondo fatto di amici, amanti, corteggiatori e che abbraccia tutta l’Europa, avendo così come sfondo città come Londra e Parigi, ma anche luoghi come la Grecia oppure l’italiana isola di Capri.

La storia presenta personaggi ben definiti e a cui non ci si può non affezionare, nonostante gli eccessi e le esperienze estreme descritte, tra cui il suicidio, l’occultismo, la perversione, ma anche momenti di vera passione oppure di totale indifferenza.
Personaggi che legano il lettore in una sorta di abbraccio fatto da amore e odio, dove la morale viene derisa ma soprattutto accusata di additare le relazioni non convenzionali come condanna dello spirito, mentre nel romanzo esse vengono viste semplicemente per le esperienze che sono, e non come ostacolo o una corruzione di sentimenti puri come l’amore.

Jacques d’Adelsward-Fersen con il suo romanzo prende di mira le ipocrisie del tempo e in maniera molto contemporanea promuove la libertà di agire secondo il proprio pensiero e le proprie inclinazioni, senza coercizione alcuna, ma come incontro tra persone con gli stessi approcci alla vita.

Tutto questo con uno stile raffinato, senza mediocrità né volgarità gratuite, anche se con scene in alcuni casi molto forti. “Lord Lyllian. Messe Nere” è un libro da leggere con la voglia di mantenere aperta la mente, con una curiosità attiva, pronta a voler conoscere e non a giudicare.

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