La liberazione della Capitale dall’occupazione nazista torna sotto i riflettori televisivi. Infatti, stasera sabato 9 agosto alle 21.15 su Rai 5 va in onda “Nel secolo breve”. Inoltre, Paolo Mieli conduce questo approfondimento storico dedicato a una delle pagine più importanti della Seconda Guerra Mondiale. Pertanto, gli spettatori potranno rivivere i momenti cruciali del 4 giugno 1944.
L’operazione “Elefante” e l’alba della liberazione
Il segnale che cambiò la storia di Roma
La parola in codice diffusa da Radio Londra annuncia l’imminente svolta storica. Infatti, “elefante” rappresenta il segnale dell’arrivo degli Alleati nella Capitale. Inoltre, questo messaggio segna il preludio alla fine della lunga notte della Città Eterna. Pertanto, i romani comprendono che la liberazione è finalmente vicina.
Alle prime luci dell’alba del 4 giugno 1944 inizia la pagina più attesa. Infatti, le truppe americane del generale Mark W. Clark oltrepassano le mura capitoline. Inoltre, i soldati liberatori sfilano davanti all’altare della Patria in un momento storico indimenticabile. Pertanto, dopo nove mesi di oppressione la Città Eterna si affranca dal giogo del Terzo Reich.
Le testimonianze che fanno rivivere la storia
Il programma ripercorre le tappe della Liberazione attraverso luoghi simbolici e testimoni diretti. Infatti, Emanuela Lucchetti conduce questo viaggio nella memoria storica. Inoltre, intervista personalità come Adriana Montezemolo, figlia del colonnello Giuseppe Montezemolo. Pertanto, emerge il racconto di chi ha vissuto quegli eventi drammatici in prima persona.
Tra i testimoni figura anche Claudio Fano, figlio di Giorgio Fano. Infatti, suo padre è tra le vittime dell’eccidio delle Fosse Ardeatine. Inoltre, queste testimonianze dirette arricchiscono la narrazione storica con dettagli personali. Pertanto, la storia prende vita attraverso i ricordi di chi ha attraversato quei momenti terribili.
L’esplosione di gioia della popolazione romana
La festa nelle strade dopo 271 giorni di occupazione
Dopo 271 giorni di occupazione nazista, la città esplode di gioia incontenibile. Infatti, i romani escono di corsa dalle loro case per celebrare la libertà ritrovata. Inoltre, si riversano nelle strade e riempiono le piazze in un tripudio collettivo. Pertanto, Roma vive ore di euforia dopo mesi di terrore e sofferenza.
Gli americani, i liberatori venuti da lontano, diventano protagonisti di scene commoventi. Infatti, lanciano caramelle e cioccolata al sapore di pace alla folla festante. Inoltre, si balla e si canta nelle strade della Capitale liberata. Pertanto, le donne romane abbracciano e baciano i soldati americani in segno di gratitudine.
Papa Pio XII e la celebrazione in piazza San Pietro
Il giorno successivo la festa si sposta in piazza San Pietro per celebrare il Papa. Infatti, Pio XII viene salutato come il salvatore della città. Inoltre, viene riconosciuto il suo ruolo nell’opera di protezione attraverso conventi e parrocchie. Pertanto, la popolazione riconosce l’importanza dell’azione della Chiesa durante l’occupazione.
La liberazione scatena anche azioni di rivalsa contro i simboli dell’oppressione. Infatti, la popolazione irrompe nelle carceri e negli alberghi utilizzati dai nazisti. Inoltre, vengono occupate tutte le sedi dei comandi militari e di polizia. Pertanto, i romani si riprendono simbolicamente tutti gli spazi della loro città.
Le difficoltà del dopoguerra e la rinascita culturale
I segni della lunga prigionia sui volti dei romani
Le testimonianze raccontano gli effetti devastanti dell’occupazione sulla popolazione civile. Infatti, molti giovani renitenti alla leva erano scampati ai bandi di arruolamento Graziani. Inoltre, come spiega la storica Michela Ponzani, erano “pallidi in viso perché nascosti nelle cantine”. Pertanto, emerge il ritratto di una città che ha sofferto profondamente durante l’occupazione.
L’attesa spasmodica dell’arrivo degli Alleati era durata mesi interminabili. Infatti, le truppe erano sbarcate a gennaio sulle coste laziali. Inoltre, erano rimaste in stallo per tre mesi ad Anzio e Cassino. Pertanto, lo sfondamento della linea Gustav aveva finalmente aperto la strada per Roma.
Dal trionfo alle difficoltà della ricostruzione
Presto la grande festa e l’euforia lasciano il passo alle difficoltà concrete. Infatti, Roma è liberata ma soffre ancora per le ferite della guerra. Inoltre, la città è lasciata a se stessa senza una leadership forte. Pertanto, manca una guida che sappia indicare la via ai suoi abitanti.
Saranno gli attori del varietà a risollevare il morale della popolazione romana. Infatti, personalità come Anna Magnani e Totò tornano a fare il loro mestiere. Inoltre, contribuiscono a ridare speranza e gioia ai cittadini attraverso lo spettacolo. Pertanto, l’arte e la cultura diventano strumenti fondamentali per la rinascita morale della città.
L’appuntamento di stasera con “Nel secolo breve” offre un’occasione preziosa per riflettere su questi eventi. Infatti, la liberazione di Roma rappresenta un momento cruciale della storia italiana ed europea. Inoltre, le testimonianze dirette rendono ancora più coinvolgente questo racconto storico. Pertanto, il programma si configura come un importante momento di memoria collettiva per tutti gli spettatori.
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