Il dialogo culturale Italia-Spagna apre la 40ª edizione
Il Romaeuropa Festival celebra il suo quarantesimo anno con un’inaugurazione speciale. Il 4 settembre inizia l’edizione 2025 diretta da Fabrizio Grifasi.
Inoltre, l’evento si inserisce nelle celebrazioni dei 160 anni di relazioni diplomatiche Italia-Spagna. Il Teatro Costanzi ospita per il secondo anno consecutivo l’opening del festival.
La co-realizzazione con il Teatro dell’Opera di Roma conferma questa partnership di successo. Pertanto, il festival mantiene il suo prestigio internazionale.
Ballet Nacional de España protagonista dell’apertura
“Afanador”: prima nazionale al Teatro Costanzi
Il prestigioso Ballet Nacional de España diretto da Rubén Olmo apre il festival. Il 4 e 5 settembre presenta “Afanador” in prima nazionale.
Inoltre, questo spettacolo segna la prima collaborazione tra Olmo e Marcos Morau. Il coreografo valenciano porta la sua visione innovativa sul palcoscenico romano.
L’evento gode del supporto dell’Ambasciata di Spagna, dell’Istituto Cervantes e di Banca Ifis. Pertanto, rappresenta un ponte culturale significativo tra i due paesi.
L’ispirazione fotografica di Ruvén Afanador
Lo spettacolo trae ispirazione dal leggendario fotografo colombiano Ruvén Afanador. Il suo stile unico trasforma moda, ritratto e danza in visioni oniriche.
Inoltre, Afanador è famoso per i ritratti di grandi stelle del flamenco. Israel Galván, Matilde Coral, Eva Yerbabuena e lo stesso Rubén Olmo sono tra i suoi soggetti.
Questi ritratti hanno ridefinito l’immaginario della tradizione andalusa. Pertanto, svelano una bellezza mistica e fuori dal tempo.
La visione artistica di Marcos Morau
Uno sguardo surrealista sul flamenco
Marcos Morau spiega il suo approccio creativo allo spettacolo. “Non sarebbe stato un semplice tentativo di imitare la bellezza” dei libri di Afanador.
Le magistrali sessioni fotografiche dell’artista in Andalusia sono irripetibili. Inoltre, sarebbe impossibile ricreare quell’alchimia tra fotografo e personaggi.
“‘Afanador’ osserva il flamenco attraverso una lente deformante”, continua Morau. Questa lente è fatta di sogni, desideri e ricordi.
La traduzione del linguaggio fotografico
Il coreografo traduce la fotografia in movimento e musica insieme a 33 danzatori. Inoltre, 9 musicisti completano il cast artistico.
La drammaturgia di Roberto Fratini accompagna le musiche originali di Juan Cristóbal Saavedra. Maria Arnal contribuisce con interventi sonori specifici.
Pertanto, Morau trasforma l’immaginario dell’artista in un universo coreografico visionario. Il risultato intreccia tradizione e avanguardia.
Il programma della prima settimana
Anne Teresa De Keersmaeker al Teatro India
La prima settimana prosegue all’insegna della danza internazionale. L’8 e 9 settembre, Anne Teresa De Keersmaeker presenta “A little bit of the moon”.
Il lavoro, in co-realizzazione con Short Theatre, si colloca al confine tra danza e teatro. Inoltre, è costruito insieme al regista libanese Rabih Mroué.
Questa collaborazione rappresenta un dialogo tra generazioni artistiche diverse. Pertanto, arricchisce il panorama della danza contemporanea.
Dresden Frankfurt Dance Company in doppio spettacolo
Il 9 e 10 settembre l’Auditorium Conciliazione ospita la Dresden Frankfurt Dance Company. Il double bill lega passato e presente della compagnia.
Inoltre, l’evento rientra nei percorsi costruiti con Dance Reflections by Van Cleef & Arpels. Questa partnership valorizza la danza contemporanea internazionale.
L’ultima coreografia di William Forsythe
Un addio attraverso l’improvvisazione
William Forsythe presenta la sua ultima coreografia destinata al palcoscenico. Il maestro della danza contemporanea ha guidato il Ballett Frankfurt dal 1984 al 2004.
“È il mio modo di dire addio”, ha affermato il coreografo. La nuova creazione si basa completamente sull’improvvisazione.
Inoltre, Forsythe costruisce una cornice chiara e rigorosa. All’interno, lascia emergere combinazioni imprevedibili dai danzatori.
Il testimone passa a Ioannis Mandafounis
Ioannis Mandafounis, formatosi nella Forsythe Company, dirige oggi la Dresden Frankfurt Dance Company. Con “Lisa” propone un esperimento di “coreografia dal vivo”.
I danzatori prendono possesso spontaneamente del palcoscenico. Inoltre, sono guidati dalle musiche di Gabriel Fauré e dalle parole di Osip Mandel’štam.
Pertanto, la compagnia intreccia la visione storica di Forsythe con sperimentazioni contemporanee. Il risultato offre un ritratto unico della danza in trasformazione.
Marcos Morau: un profilo artistico
Dalla Valencia internazionale ai palcoscenici mondiali
Marcos Morau, nato a Valencia nel 1982, rappresenta un punto di riferimento della danza contemporanea. Ha debuttato al Romaeuropa Festival nel 2013 con “Siena”.
La sua formazione spazia tra Barcellona e New York. Inoltre, abbraccia fotografia, movimento e teatro in una sintesi originale.
Da oltre dieci anni dirige La Veronal, curando ogni aspetto creativo. Il suo lavoro è stato presentato in più di 30 paesi.
Riconoscimenti e collaborazioni prestigiose
Morau è il più giovane Premio Nazionale di Danza in Spagna. Inoltre, ha ricevuto il FAD Sebastià Gasch e il premio Danza&Danza italiano.
Dal 2024 è artista associato dello Staatsballett di Berlino. È stato anche nominato artista associato di Triennale Milano Teatro per il triennio 2025-2027.
Le sue collaborazioni includono Nederlands Dans Theater e il Balletto dell’Opera di Lione. Pertanto, il suo linguaggio artistico raggiunge i palcoscenici più prestigiosi al mondo.
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