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Stasera in TV: “È l’Italia, bellezza! con Francesca Fialdini”. Su Rai Storia (canale 54) un viaggio nel Nord

Stasera in TV: "È l'Italia, bellezza! con Francesca Fialdini". Su Rai Storia (canale 54) un viaggio nel Nord Stasera in TV: "Con Rai Storia (canale 54) tra Abruzzo, Molise e Puglia". "È l'Italia, bellezza!", in viaggio con Francesca FialdiniSono le regioni del Nord Italia le protagoniste della nuova puntata di “È l’Italia, bellezza!”, il programma di Rai Cultura condotto da Francesca Fialdini, in onda stasera alle 21.10 su Rai Storia (canale 54). Un viaggio che parte dal centro di Milano e dal suo simbolo, il Duomo, sale in alta quota per conoscere le Alpi Orientali che attraversano Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia e torna poi in pianura, in provincia di Udine, per visitare Palmanova, la “città fortezza” edificata dai Veneziani alla fine del XVI secolo.
Milano è una città che non invecchia, ma si trasforma incessantemente. Se così non fosse, nei pressi di Porta Ticinese si potrebbe ancora ammirare il “colosseo” di Mediolanum, l’anfiteatro da 20 mila posti edificato nel primo secolo dopo Cristo, ma distrutto trecento anni più tardi per ricavarne materiale da costruzione col quale erigere i nuovi simboli di una città ormai cristianizzata. Stessa sorte toccata al Battistero di San Giovanni alle Fonti, demolito sulla soglia del Quattrocento per permettere la costruzione, sullo stesso luogo, di una meraviglia ancora più maestosa: il Duomo di Milano, un capolavoro di arte gotica senza eguali nel mondo. Ma per nascere ha dovuto far tabula rasa delle precedenti cattedrali di Santa Maria Maggiore e di Santa Tecla che sorgevano sullo stesso sito, nel cuore religioso più antico della città. L’indole rinnovatrice di Milano è legata a doppio filo alla figura del suo riluttante vescovo, Sant’Ambrogio, che riuscì a coniugare con lo stesso fervore politica, fede, liturgia, arte e urbanistica. A lui si deve la trasformazione di Milano in una metropoli cristiana del tardo impero, con le quattro chiese edificate sugli assi di una croce immaginaria che attraversa simbolicamente la città: le basiliche degli Apostoli, dei Martiri, delle Vergini e di San Dionigi.
Tra i tanti monumenti d’Italia ce n’è uno che non è stato realizzato dalla mano dell’uomo. Le Dolomiti, nelle Alpi Orientali, sono un autentico capolavoro della natura, dal 2009 inserite dall’Unesco nel Patrimonio mondiale dell’umanità. Un complesso sistema montuoso dai caratteri unici che si snoda attraverso cinque provincie e tre regioni. Qui il viaggio di Francesca Fialdini arriva davanti a uno spettacolo che si ripete da milioni di anni, la magia dell’alba e del tramonto che colora le pareti delle montagne con i caldi toni del rosa. “Una delle cose più belle, potenti e straordinarie di cui l’universo disponga”, per dirla con lo scrittore Dino Buzzati, le cui ceneri sono state sparse tra queste cime e guglie di roccia.
Dalle alte vette alla bassa pianura friulana. L’itinerario della puntata termina a Palmanova, città militare che nasce dal nulla sul finire del Rinascimento, come ultimo baluardo orientale della Repubblica di Venezia.
Con la pianta regolare di una stella a nove punte, Palmanova è forse il massimo esempio di architettura militare italiana, progettata senza funzioni direzionali, religiose o signorili, ma con un’unica valenza difensiva. Una missione che Palmanova porta incisa nella sua data di fondazione: 7 ottobre 1593, esattamente ventidue anni dopo la gloriosa Battaglia di Lepanto.

 

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