Else, diciannovenne viennese di buona famiglia inizio ‘900, è in vacanza. Una lettera della madre la mette in una situazione scabrosa: essendo il padre in seri guai per debiti, a Else è fatta pressione per chiedere denaro a un ricco amico di famiglia, il vecchio Dorsday, ospite nello stesso hotel. Questi, in cambio del favore, chiede alla ragazza di mostrarglisi nuda. Sconvolta dall’alternativa fra prostituirsi o abbandonare il padre al suo destino, Else si mostra sì nuda ma, disgustata all’idea di restare sola con il vecchio, lo fa in pubblico. Delira, sviene e sopraffatta dall’angoscia, una volta sola nella propria stanza, si dà la morte. È l’Opera contemporanea in un atto “
Else” composta da Federico Gardella su libretto di Cecilia Ligorio che firma anche la regia, in onda sabato 8 marzo alle 23.50 in prima visione su Rai 5.
Tratta da “Fräulein Else” di Arthur Schnitzler. L’opera è interpretata da Maria Eleonora Caminada, Alda Caiello, Leonardo Cortellazzi, Michele Gianquinto e diretta da Tito Ceccherini sul podio dell’Ensemble Risognanze.
Lo spettacolo è prodotto da Cantiere d’arte di Montepulciano e Fondazione I Teatri Reggio Emilia.
Nell’opera di Schnitzler, La signorina Else è un’aria mirabile, che continua a suonare nell’orecchio di chi l’ha sentita anche una sola volta. Fin dalle prime battute, e poi sempre più trascinati sino alla fine, avvertiamo il battito tumultuante del sangue e delle parole che circolano nella testa di Else, l’adolescente «altera», vivida e appassionata. Incombe su di lei, sulle sue nervose vacanze alpine, una catastrofe familiare. E la madre stessa, con il tono mellifluo e patetico che si conviene alla stregoneria familiare, la invita a vendersi per salvare la famiglia. Tutto il testo di Schnitzler è nella reazione di Else a questa richiesta, vissuta prima come premonizione, quando la lettera della madre non è ancora aperta.
Imperdibile.