Storie di donne che sono state ragazze dagli anni ’40 in poi

Ad aprire la puntata sarà la decana Cristina Marella, nata nel 1924 in provincia di Foggia in una famiglia umile. All’età di otto anni va a lavorare come domestica lontana dalla famiglia: durante il fascismo alla sua famiglia viene assegnata una casa colonica e le loro condizioni di vita migliorano. Cristina si invaghisce di Vincenzo, un ragazzo di un podere vicino, ma la guerra li separa: Vincenzo viene fatto prigioniero dai tedeschi e deportato nel campo di concentramento di Dortmund. Sopravvissuto ai lavori forzati, torna a casa irriconoscibile e malato e malgrado la famiglia di Cristina si opponga alle nozze, i due decidono di sposarsi ugualmente. Dal matrimonio nascono i tre figli, Francesco, Filomena e Norina. Cristina, rimasta vedova a 58 anni, oggi può contare sull’affetto di sei nipoti, tredici bisnipoti e tre trisnipoti.
A raccontarsi saranno poi due “ragazze” degli anni ‘80. Paola Pieri romana, classe 1962, ha nel DNA l’amore per l’arte. Nel 1974 emigra con la famiglia in Australia, dove resterà fino al 1980. Rientrata in Italia, conosce il suo primo amore, Paolo, un ragazzo che frequenta il mondo dei tatuatori, in particolare il laboratorio di Gippi Rondinella, di cui la donna diventa allieva per essere poi una delle prime donne tatuatrici di successo del Lazio, tanto da aprire un negozio tutto suo a Civitavecchia. Una curiosità: in quasi quarant’anni di carriera, Paola non ha mai un tatuaggio sul suo corpo. Chiuso lo studio di tatuaggi prima del Covid, Paola si dedica a una sua vecchia passione, i cavalli.
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