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Un nuovo album per Antonella Chionna

Prosegue la collaborazione tra la scrittrice, improvvisatrice e cantante tarantina Antonella Chionna e l’etichetta pugliese Dodicilune. Dopo “Adiafora” (2013), “Halfway to Dawn (sing a song of Strayhorm)” con Andrea Musci (2015) e ” Rylesonable” con Patt Battstone (2017), distribuito in Italia e all’estero da Ird e nei migliori store online da Believe Digital, esce “Vo©al Gate”.

Nei nove brani Antonella Chionna (vocal keeping, editing, direzione musicale) è affiancata da Harvey Diamond (piano), Bronek Suchanek (contrabbasso) e Joe Hunt (batteria). La tracklist – aperta dall’inedito “Birth variations (a Simona: 18 splendide lune)” di Agnese Perulli e Antonella Chionna – propone “Lover man (oh, where can you be?)” di Jimmy Davis, Ram Ramirez e James Sherman, “Anthropology” di Charlie Parker, Dizzy Gillespie e Leonard Feather, “Fair weather (a Montserrat Caballé)” di Kenny Dorham, Benny Golson e Kenny Dorham, “You don’t know what love is” di Gene de Paul e Don Raye e quattro brani di George e Ira Gershwin (“Love is here to stay”, “Embraceable you”, “But not for me” e “But not for lovers, man” – firmato anche da Jimmy Davis, Ram Ramirez, James Sherman).

“Il Vocal Keeping impone l’assunzione delle responsabilità vocalizzate e dirige, guida, implementa, sapientemente, la mole di voci e la loro manifestazione ideo – virtuale nell’ambito dell’interazione live e digitale”, sottolinea Antonella Chionna. “Questo modo di intendere la vocalità nel panorama odierno traccia, concettualmente, l’impulso della mente nel dipanare il pensiero conduttore all’interno del mare di voci nel quale l’uomo è immerso quotidianamente. In altre parole, il termine vocal keeping si riferisce a un processo monoideale di creazione vocale, diretto dalla componente pluri percettiva utilizzata nel selezionare gli innumerevoli frammenti d’informazione all’interno del numero limitato di messaggi che sono in grado di raggiungere, minuto per minuto, il nostro orecchio: in ciò è possibile ravvisare il punto di svolta del canto millennio”, prosegue. “Tale processo di creazione vocale influenza inoltre quale sarà la natura del messaggio dell’espressività artistica inglobata dal pubblico accesso alle piattaforme di partecipazione digitale; a tal proposito, il vocal keeper, che ha raggiunto la capacità di districare e orchestrare l’orecchio, controlla il vocal gate: la voce è in grado di soddisfare le esigenze del cantante qualora egli sia in grado di provvedere ad un ambiente vocale sano e funzionale, per se stesso e per gli altri. Il canto è beatitudine illimitata e tu la rifletti: lavora secondo coscienza vocale armonica e ridimensiona il tuo approccio nel prestare orecchio al flusso del governo digitale, poiché è solo possibile orchestrare il senso dei nostri pensieri al di sopra delle cose. Il vocal gate è l’unico mondo possibile perché il Solo e Uno è già in grado di sintetizzare, trasporre e governare tutte le voci. Realizza te stesso ogni giorno, lavora e credi in quello che stai facendo: comprendi che la voce ti appartiene a discapito di nessun altro e tieni a mente che i tuoi principi e non le contingenze umane definiscono dove, come e quando il tuo sentire troverà la giusta collocazione. In questa consapevolezza sarai in grado di gettare le tue reti dalla parte giusta per scoprire le voci che ti appartengono”.

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