Un omaggio speciale del Museo Nazionale del Cinema
Il Museo Nazionale del Cinema di Torino accende i riflettori su Brigitte Bardot.
La diva francese diventa protagonista di un omaggio raffinato e spettacolare.
La sua immagine è al centro della mostra fotografica “PAZZA IDEA. Oltre il ’68: icone pop nelle fotografie di Angelo Frontoni”.
L’esposizione è allestita nella suggestiva cornice della Mole Antonelliana fino al 9 marzo 2026.
Per chi cerca mostre a Torino e appuntamenti di cultura pop, si tratta di una tappa obbligata.
Inoltre il progetto dialoga con la storia del cinema europeo e con l’immaginario degli anni Sessanta.
Brigitte Bardot, icona di glamour, libertà e ribellione
Brigitte Bardot non è stata solo un’attrice di successo.
È diventata presto un’icona mondiale di bellezza, stile e trasgressione.
Enzo Ghigo, presidente del Museo Nazionale del Cinema, la definisce «un’attrice iconica, bellissima e inarrivabile».
Secondo Ghigo, Bardot è il simbolo di un glamour nuovo, libero e irriverente.
Tra gli anni Cinquanta e Sessanta il suo volto ha incarnato un cambiamento profondo.
Le sue scelte hanno influenzato moda, costumi e atteggiamenti femminili in tutta Europa.
Non solo cinema, però.
La Bardot è ricordata anche per il suo impegno costante nella difesa degli animali.
Negli ultimi decenni si è dedicata con passione alle campagne animaliste.
Questo aspetto rende il suo mito ancora più complesso e contemporaneo.
La mostra “PAZZA IDEA” alla Mole Antonelliana
La mostra “PAZZA IDEA” propone un viaggio oltre il ’68.
Lo fa attraverso le fotografie di Angelo Frontoni, maestro assoluto dell’immagine pop.
Le sue foto raccontano le icone più potenti di un’epoca in fermento.
Tra queste, naturalmente, spicca Brigitte Bardot.
All’interno del percorso espositivo, la diva emerge come figura centrale.
Le sue pose diventano manifesti di libertà e seduzione.
La scelta della Mole Antonelliana, sede storica del museo, amplifica l’effetto scenico.
Gli appassionati possono così immergersi in un’esperienza visiva completa e avvolgente.
Per informazioni aggiornate su biglietti e orari è possibile consultare il sito del Museo Nazionale del Cinema.
Si tratta di una risorsa utile anche per programmare altre visite e attività.
Angelo Frontoni e la “Venere di Botticelli” del Novecento
Carlo Chatrian, direttore del Museo Nazionale del Cinema, sottolinea il ruolo di Frontoni.
Secondo lui, il fotografo ritrae Brigitte Bardot come «una Venere di Botticelli».
L’immagine della diva diventa quasi mitologica.
Sembra davvero una dea scesa dal cielo in bianco e nero.
La bellezza di Bardot è unica, ma anche paradigmatica della sua epoca.
Racconta un’Europa che scopre nuove libertà e nuovi desideri.
Frontoni cattura proprio questo passaggio.
Ogni scatto trasforma la star in un’icona pop, riconoscibile ovunque.
La mostra permette quindi di leggere Bardot oltre il semplice fascino.
La presenta come simbolo culturale, politico e generazionale.
Dal set di “Et Dieu… créa la femme” al mito internazionale
Il mito di Brigitte Bardot esplode con il film “Et Dieu… créa la femme” del 1956.
Il film è diretto da Roger Vadim, allora marito dell’attrice.
Il ruolo di Juliette la rende un fenomeno globale.
Improvvisamente il pubblico riconosce in lei qualcosa di nuovo e irrinunciabile.
Il film segna una svolta nella rappresentazione della sensualità femminile.
Per questo è spesso citato tra le pietre miliari del cinema europeo.
Nella mostra alla Mole, il riferimento al film è fondamentale.
Ricollega le fotografie alla carriera cinematografica della diva.
Gli appassionati di cinema francese troveranno numerosi rimandi e suggestioni.
Chi ama le mostre fotografiche in Italia apprezzerà soprattutto il lavoro di Frontoni.
Perché vedere la mostra su Brigitte Bardot a Torino
La proposta del Museo Nazionale del Cinema parla a pubblici diversi.
È ideale per cinefili, curiosi, turisti e amanti della fotografia d’autore.
Chi cerca cosa fare a Torino nel weekend troverà qui un’esperienza completa.
Arte, cinema, moda e storia sociale si intrecciano in un unico percorso.
Inoltre la collocazione alla Mole Antonelliana rende la visita ancora più spettacolare.
La mostra diventa così una delle esperienze culturali più attese delle prossime stagioni.
Per scoprire altri percorsi e collezioni, è utile esplorare anche la sezione dedicata alla Mole Antonelliana.
Il sito offre approfondimenti, focus tematici e suggerimenti di visita.
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