C’è Chi Disse No: La Resistenza Silenziosa degli Internati Militari Italiani

C'è Chi Disse No: La Resistenza Silenziosa degli Internati Militari ItalianiNel settembre del 1943, oltre 650 mila soldati italiani compiono una scelta che segnerà per sempre le loro vite: rifiutano di collaborare con il nazifascismo. Catturati dai tedeschi dopo l’armistizio dell’8 settembre, questi uomini pagano un prezzo altissimo per il loro no, trascorrendo quasi due anni nei lager del Reich tra freddo, fame e lavoro forzato.

Questa storia di Resistenza silenziosa rivive nello Speciale “C’è chi disse no, gli internati militari italiani”, in onda venerdì 7 novembre alle 21.10 su Rai Storia.

Una Resistenza Senza Armi ma Straordinariamente Coraggiosa

Quella degli internati militari italiani è una pagina poco conosciuta della storia italiana. Furono centinaia di migliaia gli uomini che, di fronte alla scelta tra collaborare con la Repubblica Sociale di Mussolini o rifiutare, scelsero la via più difficile. Non una resistenza combattuta con le armi, ma una forma di opposizione altrettanto coraggiosa: la resistenza della dignità, del rifiuto morale, della fedeltà ai propri principi.

Per quasi due anni questi soldati vissero nei campi di concentramento tedeschi come internati militari italiani, uno status che li privava delle tutele previste dalla Convenzione di Ginevra per i prigionieri di guerra. Furono costretti ai lavori forzati, soffrirono la fame e il freddo, videro morire i compagni. Chi riuscì a tornare in patria fu segnato per sempre da quell’esperienza.

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