“Che belle parole!” – Numero 1: “Zuzzurellone”

"Che belle parole!" - Numero 1: "Zuzzurellone"La mia rubrica nasce dall’esigenza, linguisticamente un po’ purista di riscoprire la bellezza, il valore e le curiosità che ruotano intorno ai termini della lingua italiana.

Questo spazio, che sarà quindicinale, avrà un contenuto che partendo dal significato della parola o da una breve definizione, passando per l’etimologia (latina, greca, o di un’altra lingua) giungerà agli esempi d’uso contemporaneo.  

Parola del giorno: Zuzzurellone

Introduzione

Alcune parole ci conquistano già solo per il loro suono: morbido, buffo, quasi musicale. Zuzzurellone è una di queste. Pronunciarla mette allegria, e il suo significato non è da meno: indica una persona un po’ sciocca, infantile e giocherellona, ma sempre in senso affettuoso. Non è un insulto, anzi: è un modo bonario di sorridere dei difetti di chi ci sta accanto.

Etimologia

La parola affonda le sue radici nel dialetto napoletano. Zuzzariello era infatti un giocattolo di legno, una piccola trottola che girava allegra e instancabile. Col tempo, il termine è passato a indicare chi, come quella trottola, si muove e si comporta con leggerezza e spensieratezza. Da qui nasce lo zuzzurellone: un adulto che conserva dentro di sé un pizzico di spirito bambino.

Curiosità storiche

Nell’Ottocento il termine compare in commedie e testi popolari del Sud Italia, sempre con quella sfumatura scherzosa e bonaria. È rimasto vivo soprattutto nel parlato quotidiano, diventando quasi un marchio di riconoscimento affettuoso in famiglia o tra amici. Ancora oggi, nel Centro-Sud, non è raro sentire qualcuno apostrofare con un sorriso: «Ma guarda che zuzzurellone che sei!»

Uso contemporaneo

In un mondo che ci vuole sempre seri, produttivi ed efficienti, zuzzurellone è una piccola oasi di leggerezza linguistica. È la parola che usiamo per prenderci gioco di chi scherza troppo, di chi si distrae, di chi non prende le cose sul serio… ma senza cattiveria.

«Dai, smettila di fare lo zuzzurellone e aiutami a sistemare la tavola!»

Forse abbiamo bisogno di più zuzzurelloni attorno a noi. Persone capaci di riportarci alla dimensione del gioco, di ricordarci che ridere e prendersi meno sul serio non è una colpa, ma un dono. In fondo, custodire un po’ di leggerezza dentro di sé è una forma di saggezza.

Riflessione

In apparenza zuzzurellone è solo una parola buffa, piccola, quasi marginale. Eppure, racchiude una verità che spesso dimentichiamo: la vita non è fatta soltanto di serietà. Senza gioco, senza leggerezza, senza la capacità di ridere di noi stessi, rischiamo di diventare più poveri dentro.
Perché in fondo la vera maturità non è smettere di giocare, ma saper riconoscere quando il gioco diventa la parte più preziosa della vita.

Amici di PuntoZip quando è stata l’ultima volta che siete stati degli zuzzurelloni? Lasciatemi i vostri commenti. 

C è una parola di cui volete sapere qualche curiosità? 

Scrivetemi… 

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