La televisione italiana ha conosciuto straordinarie stagioni di comicità, passando dalla raffinata ironia del Quartetto Cetra alla brillante parodia del Trio Solenghi-Marchesini-Lopez. Un viaggio attraverso decenni di spettacolo che verrà raccontato nella puntata di “Storie della TV” in onda oggi, lunedì 3 novembre alle 18.00 su Rai 5, con la consulenza di Aldo Grasso.
Le Radici Musicali: Il Quartetto Cetra
Il Quartetto Cetra ha inaugurato una forma di parodia unica nel panorama televisivo italiano, caratterizzata da una matrice squisitamente musicale. Il loro stile affondava le radici nel radiofonico “I quattro moschettieri” di Nizza e Morbelli, risalente al 1934, trasformando quel modello in qualcosa di assolutamente originale per il piccolo schermo.
La versatilità del gruppo si manifestava nella capacità di parodiare epoche storiche intere, come avvenne in Studio Uno nel 1961, o di reinterpretare ironicamente i generi cinematografici nell’edizione 1962-63 dello stesso programma. Il culmine della loro creatività si raggiunse con il kolossal “Biblioteca di Studio Uno”, dove la grande letteratura veniva riletta attraverso la lente dell’ironia intelligente e della musica. La storia professionale del Quartetto si intrecciava indissolubilmente con le vicende personali dei quattro protagonisti, creando un mix esplosivo di talento e umanità.
Gli Anni della Pausa: Eccezioni e Precursori
Dopo la stagione d’oro dei Cetra, la parodia sembrò attraversare un periodo di eclissi nella programmazione televisiva italiana. Tra le rare eccezioni brillava “L’Amico del Giaguaro”, mentre iniziava a farsi notare un personaggio poliedrico come Alighiero Noschese, che avrebbe poi orientato la propria carriera prevalentemente verso l’imitazione piuttosto che la parodia vera e propria.
Il Ritorno Trionfale: Il Trio negli Anni ’80
Gli anni Ottanta segnarono il clamoroso ritorno della parodia in televisione grazie al Trio formato da Tullio Solenghi, Anna Marchesini e Massimo Lopez. Il loro approccio combinava lo stile parodistico tipico dei Cetra con l’arte dell’imitazione di personaggi della politica e dello spettacolo, creando una formula vincente che li rese popolarissimi presso il pubblico italiano.
Gli sketch nei programmi di varietà divennero appuntamenti imperdibili, ma l’esperienza che consacrò definitivamente il Trio fu la loro versione de “I Promessi Sposi”, un lavoro considerato ancora oggi insuperabile per originalità e qualità. Il loro genere di comicità manteneva una leggerezza e una delicatezza che la distinguevano dalla satira politica più aggressiva, pur non rinunciando a una costante attenzione al costume degli italiani e alle dinamiche del mondo televisivo.
Un’Eredità di Leggerezza e Intelligenza
Sia il Quartetto Cetra che il Trio hanno rappresentato un modello di comicità raffinata, capace di intrattenere senza rinunciare all’intelligenza. La loro eredità continua a influenzare il panorama dello spettacolo italiano, dimostrando come ironia, leggerezza e intrattenimento di qualità possano coesistere in un equilibrio perfetto, regalando al pubblico momenti indimenticabili che hanno segnato la storia della televisione italiana.
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