Un racconto che scuote e fa riflettere
Dal 4 al 16 novembre, il Altrove Teatro Studio di Roma ospita lo spettacolo “DAVID – Come quando eravamo felici”, scritto e diretto da Marco Di Stefano.
La pièce affronta uno dei temi più inquietanti della cronaca contemporanea: le stragi scolastiche e la violenza che può nascondersi dietro vite apparentemente normali.
La trama: un padre, un figlio, un gesto atroce
David è un ragazzino di 13 anni, figlio di un medico e un’avvocatessa. Un giorno prende una pistola dalla cassaforte familiare e apre il fuoco nella sua scuola.
L’atto improvviso diventa il punto di frattura nel racconto di un padre. Un uomo costretto a guardare in faccia il lato oscuro della persona che amava più di ogni altra.
Ispirazione dalla cronaca internazionale
Di Stefano si ispira a fatti reali avvenuti in Belgrado nel 2023. Un tredicenne uccise otto coetanei e un adulto, riaccendendo in Europa il dibattito sulle stragi scolastiche.
L’autore ricorda anche Erfurt 2002, quando una tragedia simile sconvolse la Germania. “Pensiamo che certe storie appartengano solo all’America – scrive – ma non è così”.
Un testo che indaga il male invisibile
La drammaturgia di Chiara Boscaro evita la cronaca diretta, creando una realtà autonoma. Qui parla il padre di un “mostro”, parola usata spesso dai media per descrivere gli autori di crimini efferati.
Di Stefano, padre di due bambini, si interroga: e se il male arrivasse proprio dai nostri figli? Un pensiero che ribalta paure e certezze.
Cast e produzione
In scena Andrea Trovato, con la voce di Miro Baldini. Le luci e il suono sono curati da Marcello Seregni, assistente alla regia Alberto Corba.
Il progetto è firmato da La Confraternita del Chianti, in collaborazione con Karakorum Impresa Sociale SRL e Associazione Interdisciplinare delle Arti.
Informazioni e biglietti
Gli spettacoli si tengono:
- Venerdì e Sabato ore 20:00
- Domenica ore 17:00
Biglietti: Intero €15, Ridotto €10
📞 351 8700413
📧 [email protected]
Un evento imperdibile per il teatro contemporaneo
“DAVID – Come quando eravamo felici” non è solo teatro. È un viaggio dentro l’inquietudine dei genitori, il male nascosto e la difficoltà di riconoscerlo prima che esploda.
Porta in scena domande che non vogliamo farci, ma che restano attuali nella nostra società.
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