Tra Stravinskij e Ravel

Seconda settimana consecutiva quindi, con brani nati all’inizio del XX secolo su richiesta del grande impresario dei Ballets Russes Sergej Djagilev. In apertura “Pulcinella” di Igor Stravinskij: il balletto in un atto per piccola orchestra con tre voci soliste, su musiche di Giovanni Battista Pergolesi.
L’opera, creata tra il 1919 e il 1920, segnò una svolta nella produzione del compositore russo, inaugurando il suo passaggio al neoclassicismo, caratterizzato dalla ripresa degli stilemi della musica antica
Lo spunto nacque proprio dall’intuizione artistica di Djagilev che, rimasto affascinato dalla scoperta di alcuni manoscritti di Pergolesi, invitò Stravinskij a orchestrarli. Tra questi Lo frate ‘nnamorato del 1732, Adriano in Siria del 1734, Flaminio del 1735 e alcune Sonate in trio per due violini e basso continuo.
Il risultato è uno straordinario connubio tra Settecento e Novecento su un soggetto della Commedia dell’Arte
La prima rappresentazione avvenne all’Opera di Parigi il 15 maggio 1920 con la coreografia di Léonide Massine e le scene e i costumi di Pablo Picasso.
A dar voce alla partitura sul palco dell’Auditorium Rai sono il mezzosoprano Laura Verrecchia, il tenore Marco Ciaponi e il basso Pablo Ruiz.
Nella seconda parte della serata sono invece in programma pagine da “Daphnis et Chloé”, il balletto in un atto in la maggiore per orchestra di Maurice Ravel, del quale ricorrono quest’anno i 150 anni dalla nascita. Si tratta di due suite orchestrali che il compositore estrasse nel 1913 dal suo balletto composto fra il 1906 e il 1911 e che fu rappresentato dai Ballets Russes di Djagilev nel 1912 allo Châtelet di Parigi.
Appuntamento da non perdere.
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