La Bohème torna a Bologna: il capolavoro di Graham Vick premiato con l’Abbiati rivive al Comunale Nouveau

La Bohème torna a Bologna: il capolavoro di Graham Vick premiato con l'Abbiati rivive al Comunale NouveauIl ritorno di un allestimento leggendario

La Bohème di Giacomo Puccini torna protagonista sul palcoscenico bolognese. Dal 23 al 30 novembre 2025, il Comunale Nouveau ospita l’acclamato allestimento firmato da Graham Vick. Una produzione che ha conquistato il prestigioso Premio “Abbiati” della critica musicale italiana.

Il regista inglese aveva definito quest’opera “una commedia umile”. Un’interpretazione che ha rivoluzionato la visione tradizionale del capolavoro pucciniano. Inoltre, l’allestimento aveva inaugurato la Stagione 2018 del Teatro Comunale di Bologna.

Successivamente, la produzione è stata ripresa nel 2021. Le recite furono dedicate alla memoria di Vick, scomparso proprio in quel luglio. Pertanto, ogni rappresentazione porta con sé un valore emotivo profondo e unico.

Martijn Dendievel debutta con Puccini

Sul podio sale per la prima volta con questo titolo Martijn Dendievel. Il giovane direttore belga classe 1995 è ormai ospite frequente del Teatro Comunale di Bologna. Una presenza che testimonia il suo talento straordinario.

Dendievel ha vinto il Premio per la cultura fiamminga “Ultima Muziek”. Attualmente ricopre il ruolo di Direttore Principale dell’orchestra bavarese Hofer Symphoniker. Inoltre, è stato designato Direttore Principale della fiamminga Symfonieorkest Vlaanderen.

Di conseguenza, la sua carriera lo ha portato a dirigere orchestre prestigiose. Tra queste l’Orchestre Philharmonique Royal di Liegi e la WDR Sinfonieorchester. Ha collaborato anche con la Tonkünstler-Orchester di Vienna e i Bamberger Symphoniker.

Un cast stellare per La Bohème bolognese

Le recite del 23, 26 e 30 novembre vedono protagonisti artisti di livello internazionale. Il soprano Karen Gardeazabal interpreta la fragile Mimì. Il tenore Stefan Pop veste i panni del poeta Rodolfo.

Musetta è affidata al soprano Giuliana Gianfaldoni, al suo debutto al TCBO. Il pittore Marcello è interpretato dal baritono Vittorio Prato. Completano il cast Andrea Piazza come Schaunard e Davide Giangregorio nel ruolo di Colline.

Tuttavia, nelle recite alternative del 25, 27 e 29 novembre il cast cambia. Melissa Purnell e Antonino Siragusa interpretano rispettivamente Mimì e Rodolfo. Francesca Benitez, Luca Galli, Davide Peroni e Adriano Gramigni completano la formazione alternativa.

La visione rivoluzionaria di Graham Vick

Nello spettacolo del regista inglese, Mimì muore sola in una stanza vuota. I suoi amici e Rodolfo la abbandonano, incapaci di affrontare quel momento drammatico. Una scelta registica che ha suscitato dibattiti e riflessioni profonde.

“C’era una volta la gioventù e poi arriva la morte. Il dramma è lì.” Con queste parole Vick riassumeva la vicenda del capolavoro pucciniano. I primi due atti sono pieni di vita, gli ultimi due sotto l’ombra della morte.

Pertanto, la regia aveva riportato l’opera alla dimensione universitaria. Un ambiente così sentito e presente a Bologna. Vick lavorò sui dettagli minori, sulle “piccole cose” che fanno la differenza. Investì molto nelle doti attoriali dei cantanti.

Un capolavoro basato sulla parola

“La Bohème è un’opera per attori-cantanti, tutta basata sulla parola.” Così spiegava ancora Vick la sua visione. L’opera non è assolutamente spettacolare nel senso tradizionale del termine.

Tuttavia, si tratta di una grande opera d’arte. Per questo vale sempre la pena di tornarci, di interrogarla. Di lavorarci sopra con nuove prospettive e interpretazioni. Una caratteristica che non capita con altri titoli del repertorio operistico.

Di conseguenza, a riprendere l’allestimento al Nouveau sono Ron Howell e Yamal das Irmich. Howell cura anche i movimenti scenici. Le scene e i costumi sono firmati da Richard Hudson. Le luci portano la firma di Giuseppe Di Iorio.

La storia di un successo immortale

La Bohème debuttò al Teatro Regio di Torino il 1° febbraio 1896. Sul podio il ventinovenne Arturo Toscanini dirigeva la prima assoluta. Il successo fu immediato e trionfale in tutta Italia.

A Bologna l’opera arrivò in scena qualche mese dopo. Era il 4 novembre di quell’anno. Ancora una volta con Toscanini sul podio. Un legame storico tra la città felsinea e questo capolavoro.

Inoltre, nella Bohème Puccini guarda ai lavori dell’ultimo Verdi. Delinea una struttura drammaturgicamente e musicalmente molto libera. Una successione agevole tra arie e recitativi permette di tratteggiare un quadro di profondo realismo.

Gioventù e tempo che fugge

I protagonisti sono quattro ragazzi in lotta con l’inesorabile fuggevolezza del tempo. A Puccini interessano soprattutto i momenti del quotidiano vissuti dai personaggi. Momenti che procedono in modo discontinuo secondo le situazioni.

Pertanto, questo trattamento nuovo dell’intreccio drammatico-musicale apre porte innovative. Una dimensione comunicativa che sarà propria del cinema. Ma anche della radio e della televisione del Novecento.

Il compositore lucchese crea un’opera su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica. Tratto da Scènes de la vie de Bohème di Henri Murger. Mostra uno scorcio di vita della gioventù parigina ottocentesca dalle atmosfere crepuscolari.

Informazioni pratiche per assistere allo spettacolo

Presenting partner dello spettacolo è Alfasigma. Le recite saranno precedute da una breve presentazione dell’opera. L’introduzione si tiene circa 45 minuti prima dell’inizio nel Foyer del Comunale Nouveau.

I biglietti hanno prezzi da 20 a 130 euro. Sono in vendita online tramite Vivaticket. Inoltre, si possono acquistare presso la biglietteria del Teatro Comunale.

La biglietteria è aperta dal martedì al venerdì dalle 12 alle 18. Il sabato dalle 11 alle 15 in Largo Respighi 1. Nei giorni di spettacolo al Comunale Nouveau in Piazza della Costituzione 4/a. Aperta da un’ora prima fino a 15 minuti dopo l’inizio.

Il Coro che completa la magia

Il Coro del Comunale è preparato da Gea Garatti Ansini. Il Coro di Voci Bianche è affidato alla direzione di Alhambra Superchi. Due ensemble che contribuiscono a creare l’atmosfera unica dell’opera di Puccini.

Sul palco anche Nicolò Ceriani nei ruoli di Benoît e Alcindoro. Yongtianyi Yin interpreta Parpignol. Francesco Amodio ed Enrico Piccinni Leopardi si alternano come Un venditore.

Infine, Gianluca Monti e Giuseppe Nicodemo si scambiano nelle parti di Un doganiere e Un sergente. Un cast completo che garantisce la massima qualità artistica. Otto rappresentazioni per rivivere un capolavoro immortale della musica italiana.

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