La Terra dei Fuochi: Strasburgo obbliga l’Italia ad agire dopo anni di promesse mancate

La Terra dei Fuochi: Strasburgo obbliga l'Italia ad agire dopo anni di promesse mancateLa Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha emesso una sentenza storica che potrebbe finalmente portare una svolta nella tragedia ambientale della Terra dei Fuochi. Dopo anni di roghi tossici, rifiuti interrati e un’emergenza sanitaria che non accenna a diminuire, lo Stato italiano è ora obbligato ad agire concretamente per la bonifica e la tutela della salute dei cittadini campani.

La decisione arriva grazie ai ricorsi presentati da cittadini e associazioni che da tempo denunciano l’inerzia delle istituzioni. L’area coinvolge 90 comuni e circa 2 milioni e 600mila abitanti, una popolazione esposta da decenni a inquinamento massiccio e ai suoi devastanti effetti sulla salute. Secondo la sentenza della Corte, entro due anni il Governo dovrà procedere alla bonifica dei siti contaminati e avviare programmi di prevenzione oncologica per le popolazioni a rischio.

Un commissario, 293 siti e fondi insufficienti

È passato quasi un anno dalla sentenza e il governo ha nominato un nuovo commissario straordinario. La sua prima relazione ha censito 293 siti contaminati e stimato, solo per 81 siti di competenza pubblica, un costo di 2 miliardi e mezzo di euro con un programma che si estende oltre i 10 anni. Numeri che fanno impressione, ma che diventano ancora più preoccupanti se confrontati con le risorse effettivamente stanziate.

Il decreto dell’8 agosto ha infatti previsto appena 15 milioni di euro, destinati unicamente alla rimozione parziale dei rifiuti in superficie. Una cifra irrisoria rispetto alla portata del problema, che lascia intendere come la bonifica profonda e sistematica dei terreni contaminati sia ancora lontana dall’essere una priorità concreta.

La battaglia dei cittadini per screening e prevenzione

Mentre il tempo passa e i fondi restano inadeguati, i cittadini, i medici di base, gli oncologi e le associazioni locali continuano a chiedere azioni immediate. Non solo bonifiche, ma anche screening gratuiti e regolari per la popolazione, soprattutto nelle zone dove si registrano picchi di malattie tumorali. La prevenzione oncologica, che la sentenza di Strasburgo indica come prioritaria, resta ancora un obiettivo da raggiungere.

La Terra dei Fuochi continua a bruciare, letteralmente e metaforicamente. I roghi tossici non si sono fermati e le conseguenze sulla salute pubblica sono sempre più evidenti. La sentenza europea rappresenta un’opportunità storica per invertire la rotta, ma serve una volontà politica reale e risorse adeguate. Altrimenti, quella che dovrebbe essere una svolta rischia di trasformarsi nell’ennesima occasione perduta per una terra che aspetta giustizia da troppo tempo.

L’inchiesta completa di Bernardo Iovene con la collaborazione di Lidia Galeazzo andrà in onda stasera alle 20.30 su Rai 3 e RaiPlay.

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