L’intelligenza artificiale può diventare la migliore amica dell’uomo? Riflessioni su etica e tecnologia

L'intelligenza artificiale può diventare la migliore amica dell'uomo? Riflessioni su etica e tecnologiaL’intelligenza artificiale rappresenta oggi una delle sfide piĂą affascinanti e complesse del nostro tempo. Non si tratta solo di una questione tecnologica, ma di un interrogativo profondo che riguarda il futuro stesso dell’umanitĂ  e il suo rapporto con le macchine intelligenti.

Un dialogo necessario tra tecnologia ed etica

Giovedì 6 novembre alle 16.10, Rai 3 ospita un appuntamento imperdibile nel programma “Geo”, condotto da Sveva Sagramola ed Emanuele Biggi. Al centro della puntata, una domanda che risuona sempre piĂą forte nelle nostre vite: l’intelligenza artificiale può davvero diventare amica dell’uomo, o addirittura la sua migliore alleata?

A guidare questa riflessione sarĂ  Padre Paolo Benanti, figura di spicco nel panorama italiano ed internazionale quando si parla di etica delle tecnologie. Francescano e professore presso la Pontificia UniversitĂ  Gregoriana, Padre Benanti non è solo un teorico: ricopre incarichi di primissimo piano come presidente della Commissione AI per l’informazione del Governo italiano e membro del comitato consultivo delle Nazioni Unite sull’intelligenza artificiale.

Quando la tecnologia incontra l’umanitĂ 

Il tema dell’incontro non è casuale. Mentre l’intelligenza artificiale pervade sempre piĂą aspetti della nostra quotidianitĂ  – dalla sanitĂ  all’informazione, dall’istruzione al lavoro – cresce l’urgenza di stabilire confini chiari. Non solo limiti tecnologici, ma soprattutto etici, capaci di preservare ciò che ci rende umani.

La specializzazione di Padre Benanti in bioetica ed etica delle tecnologie offre una prospettiva unica: quella di chi sa guardare oltre le potenzialitĂ  tecniche per concentrarsi sulle implicazioni morali e sociali. La domanda centrale diventa quindi: come possiamo sviluppare sistemi di intelligenza artificiale che potenzino le capacitĂ  umane senza comprometterne l’essenza?

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