Quando si sfogliano i saggi dedicati all’arte contemporanea italiana, un nome brilla per la sua assenza: Margherita Sarfatti. Eppure, questa figura straordinaria ha scritto pagine fondamentali della storia culturale del Novecento, aprendo strade che nessuna donna prima di lei aveva percorso nel mondo dell’arte.
Una Pioniera Invisibile
Margherita Sarfatti è stata la prima donna al mondo a imporsi come critica d’arte, un traguardo che oggi appare ancora più significativo se consideriamo l’epoca in cui lo raggiunse. Non si limitò a commentare le opere altrui: teorizzò un’intera linea identitaria per l’arte italiana, fondò il movimento del Novecento Italiano e portò gli artisti contemporanei italiani sotto i riflettori della scena internazionale.
Il suo occhio critico, la sua capacità di individuare talenti e la sua visione innovativa hanno plasmato il panorama artistico di un’intera generazione. Eppure, la sua eredità è stata deliberatamente oscurata per decenni.
Il Peso della Storia Personale
La ragione di questa rimozione collettiva risiede nella sua biografia: il lungo rapporto intellettuale e amoroso con Benito Mussolini ha condizionato il giudizio storico sulla sua opera. La vicinanza al regime fascista ha determinato una vera e propria damnatio memoriae, che ha colpito non solo la Sarfatti ma anche molti degli artisti che lei aveva sostenuto e promosso.
Si tratta di una responsabilità storica innegabile, che però non dovrebbe tradursi nella cancellazione totale del suo contributo culturale. Separare l’analisi critica del suo operato artistico dalla condanna delle sue scelte politiche è un esercizio necessario per comprendere davvero la storia dell’arte italiana del Novecento.
Un Riconoscimento Tardivo
Solo negli ultimi anni si è cominciato a riconsiderare la figura di Margherita Sarfatti con maggiore obiettività storica. La riscoperta del suo ruolo pionieristico rappresenta anche un’occasione per riflettere su quante altre voci femminili siano state silenziate dalla storia ufficiale.
La sua vicenda sarà raccontata nello speciale “Margherita Sarfatti. La regina senza corona”, in onda venerdì 14 novembre alle 21.10 su Rai Storia, un’opportunità per conoscere finalmente la donna che, prima di ogni altra, conquistò il regno della critica d’arte.
La storia di Margherita Sarfatti ci ricorda che la memoria è selettiva e che riconoscere i meriti culturali di una persona non significa assolverne le responsabilità politiche. È un esercizio di maturità storica che ci permette di guardare al passato con maggiore complessità e onestà intellettuale.
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