Oggi in tv l’Omaggio a Giorgio Federico Ghedini
 |  | 

Oggi in tv l’Omaggio a Giorgio Federico Ghedini

Con l’Orchestra della Toscana e il musicista Enrico Bronzi

Oggi in tv l’Omaggio a Giorgio Federico Ghedini
Nel 60° anniversario della morte del compositore Giorgio Federico Ghedini (25 marzo 1965), Rai Cultura ripropone, martedì 25 marzo alle 17.30 su Rai 5, il concerto dell’Orchestra della Toscana con Enrico Bronzi. Il musicista parmense si alterna tra violoncello e podio: apre il concerto con la rara esecuzione di Musica concertante per violoncello e archi di Ghedini, prosegue con il celeberrimo Concerto n.2 per violoncello e orchestra di Haydn.
Ghedini inizia lo studio del pianoforte e dell’organo a Cuneo, per poi trasferirsi a Torino nel 1905 dove studia violoncello, armonia e contrappunto presso il Liceo musicale. Successivamente studierà privatamente con il maestro Giovanni Cravero e poi con Marco Enrico Bossi presso il liceo musicale di Bologna dove si diploma nel 1911.
Svolge attività di maestro e di direttore d’orchestra entrando in contatto con personalità di spicco della vita musicale torinese. Dopo questo primo periodo si dedica principalmente all’attività di insegnamento alla scuola municipale di canto corale di Torino, al Conservatorio di Parma e al Conservatorio di Milano.
Soltanto dal 1920 rende pubblica la sua attività compositiva; nel 1921 compone la cantata spirituale Il pianto della Madonna e il Doppio quintetto ispirato ai modelli di scrittura concertante barocca. Nel 1926 scrive Partita e dichiara il suo rifiuto al sinfonismo ottocentesco.
Compone anche molte opere sacre ispirandosi ai testi biblici, liturgici e di poesia medievale. Esempi sono Missa monodica in honorem S. Gregori Magni del 1932, Concerto spirituale “De l’incarnazione del verbo divino” del 1943 e il Credo di Perugia del 1962.
La prima opera teatrale è Maria d’Alessandria eseguita il 9 settembre del 1937 al Teatro delle Novità a Bergamo. Con Architetture del 1940 raggiunge il successo, con una scrittura ispirata a Stravinskij e Bartòk, insieme all’opera Concerto dell’albatro del 1945. Dal secondo dopoguerra è sostenuto dalla Casa Ricordi e dalla Rai ed è al centro della musica italiana.

Autore

Articoli simili

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *