Una generazione intera sta riscrivendo le regole dell’invecchiamento. Gli over sessanta di oggi non si accontentano più del tradizionale pensionamento con pensione e nipotini: divorziano, si rimettono a studiare, cercano nuovi amori e riprogettano completamente la propria esistenza. Questo fenomeno sociale, profondo quanto silenzioso, sarà al centro di “Allegro ma non troppo”, il late night show condotto da Luca Barbareschi in onda domenica 9 novembre in seconda serata su Rai 3.
Una generazione che si reinventa
La trasformazione demografica e culturale in atto nel nostro paese presenta caratteristiche senza precedenti. Chi ha superato i sessant’anni non si riconosce più nei modelli del passato, quelli che vedevano questa fase della vita come un progressivo ritiro dalle scene. Al contrario, molti sessantenni e settantenni di oggi considerano questa età come un’opportunità per ricominciare, spesso con maggiore consapevolezza e libertà rispetto al passato.
Si tratta di persone che decidono di chiudere matrimoni che non funzionano più, che si iscrivono all’università per realizzare sogni rimandati, che aprono nuove attività o semplicemente esplorano passioni che avevano messo da parte durante gli anni dedicati al lavoro e alla famiglia. Questa “seconda vita” non è più un’eccezione, ma sta diventando una norma sempre più diffusa.
Il paradosso generazionale
Ma c’è un rovescio della medaglia che rende questo fenomeno ancora più interessante e problematico: mentre gli over sessanta si reinventano e progettano il futuro con rinnovato entusiasmo, le generazioni più giovani vivono spesso in una condizione di incertezza paralizzante. Molti under quaranta faticano a immaginare persino la loro “prima vita”, stretti tra precarietà lavorativa, difficoltà economiche e un futuro che appare nebuloso. Come è possibile che i figli e i nipoti di questa generazione dinamica si trovino invece bloccati, incapaci di progettare anche solo il medio termine?
Questo paradosso sociale solleva domande fondamentali sul patto intergenerazionale, sulle risorse distribuite tra le diverse età e sul modo in cui la società organizza opportunità e aspettative. La vitalità degli over sessanta convive con l’immobilismo forzato dei più giovani, creando tensioni e squilibri che meritano un’analisi approfondita.
Gli ospiti della puntata
Per esplorare questi temi, Barbareschi avrà al suo fianco due ospiti che porteranno prospettive complementari. Andrea Carandini, archeologo e accademico di fama internazionale, offrirà una lettura storica e antropologica del fenomeno, aiutandoci a capire come sia cambiato nel tempo il rapporto tra età, ruoli sociali e aspettative collettive. La sua esperienza permetterà di contestualizzare questa rivoluzione in una prospettiva di lungo periodo.
Alessandra Tripoli, ballerina e volto televisivo, porterà invece una riflessione legata al corpo, al movimento e alla possibilità di reinventarsi professionalmente anche quando la società ti considera già “arrivato”. La danza, disciplina che richiede costante rinnovamento fisico e artistico, diventa metafora di una vita che non smette mai di cercare nuove forme espressive.
Il formato del programma
“Allegro ma non troppo” è un programma ideato dallo stesso Luca Barbareschi e scritto insieme a Riccardo Sfondrini, Giovanni Filippetto e Andrea Minuz. La regia è affidata a Maria Laura De Stefano, mentre la fotografia è curata da Pasquale Saccone e la scenografia porta la firma di Tiziana Fiorillo e Luca Arcuri. Si tratta di una produzione Rai Cultura realizzata da Ballandi, che promette di affrontare temi sociali complessi con la leggerezza e la profondità tipiche del formato late night.
L’appuntamento è per domenica 9 novembre in seconda serata, in diretta su Rai 3, per una conversazione che proverà a fare luce su una delle trasformazioni più significative della società italiana contemporanea: quella di una generazione che ha deciso di non arrendersi al passare del tempo, e di una più giovane che deve ancora trovare il coraggio e le condizioni per immaginare il proprio futuro.
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