C’è un luogo dove, da quando ho memoria, mi è fatto divieto entrare. Ed è proprio questo il luogo che, quando da ragazzo vagabondavo in cerca di evasione, ho scelto come rifugio speciale nei miei momenti di solitudine. Il posto di cui parlo, il mio posto, è un bosco.
Il bosco della distortio arboris: è questo l’enigmatico riferimento a ciò che tormenta Alexander Esbury, il protagonista de La foresta degli alberi distorti di Jennifer Radulovic, e che si ripete più volte all’interno del romanzo. La soluzione dell’enigma viene fuori soltanto nelle ultime pagine e per tale motivo possiamo definire il suddetto romanzo di genere giallo-noir, anche se non in senso classico.
La storia, ambientata in Scozia alla fine del XIX secolo, narra le vicende di Alexander Esbury, ricercatore del Museo di storia naturale di Londra e specializzato nello studio degli alberi. Figlio di un aristocratico inglese e di una nobildonna scozzese, viene richiamato presso la tenuta di famiglia, nelle campagne del Galloway, perché il padre sta male e non se ne conosce la causa. In compagnia di Jethro, suo collega e amico americano, Alexander decide pertanto di raggiungere la propria famiglia.
Il viaggio e la permanenza nella tenuta si rivelano irti di pericoli e il lettore segue col fiato sospeso le varie vicende, dal momento che, dall’inizio alla fine, aleggia un’atmosfera di suspense e colpi di scena, legati al mistero della foresta da cui nessuno, una volta entrato, può uscirne vivo e all’enigma degli alberi ritorti, i cui fusti nodosi sembravano creature antropomorfe, abnormi e spaventose.
Potremmo anche affermare che si tratti di un romanzo di genere psicologico, perché scava nel nostro animo per tirare fuori tutto quello che d’inconfessato abbiamo dentro: leggendo le esternazioni dei personaggi, razionalmente siamo portati a condannarli, anche se in alcuni momenti ci chiediamo cosa avremmo fatto noi nei loro panni.
I personaggi del racconto sono inventati, ma i fatti e i luoghi in cui essi operano attingono chiaramente dalla realtà, come riferisce, dopo l’ultimo capitolo, la stessa autrice nelle Curiosità, Riferimenti storici e luoghi esistenti.
Tutto ciò contribuisce a rendere accattivante la lettura di questo romanzo avvincente e singolare: il mistery thriller che vede coinvolti Alexander e gli altri personaggi, resterà quindi dentro di noi, invitandoci a riflettere sui misteri che la vita ci offre.
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