Recensione: “Solo la terra resiste”, sessant’anni di Scozia

Recensione: "Solo la terra resiste", sessant’anni di ScoziaLa terra riesce a mantenersi immobile, ma le idee e le generazioni sono destinate a mutare: è il messaggio di fondo che possiamo cogliere dalla lettura del romanzo di James Robertson Solo la terra resiste, il cui titolo originale è, appunto, And the Land Lay Still (… e la terra rimane immobile).

L’autore, affascinato dai numerosi cambiamenti socioeconomici avvenuti nel sessantennio compreso tra il 1950 e il 2008, ci racconta la storia della sua Scozia, parlando di un periodo che ha visto in tutto il mondo trasformazioni a volte travolgenti, nel bene e nel male. Attraverso le storie dei numerosi personaggi che affollano il romanzo e che in parte sono ispirati a figure realmente esistite, Robertson ci fa respirare l’atmosfera politica, sociale, culturale ed economica della Scozia e delle sue difficili relazioni con il governo di Londra.

Un ruolo fondamentale in tutto il romanzo, poiché fa da cornice alle vicende narrate, è svolto dalla fotografia, grazie alla storia dei due protagonisti: Mike e Angus, entrambi fotografi. Il corposo romanzo (di ben 798 pagine) inizia con Mike Pendreich che sta preparando l’allestimento di una mostra di fotografie dedicata al padre Angus, un famoso fotografo deceduto da qualche anno. Mentre cerca di dare un ordine alle numerose immagini, Michael, ovvero Mike, prova a scrivere l’introduzione e si interroga sulla figura di Angus, quasi assente nella sua vita come padre, e sulle persone e cose fotografate. Non sa ancora quale storia egli desideri rappresentare raccogliendo le foto di Angus: se quella del padre o la propria, quella della Scozia o degli individui fotografati dal suo celebre genitore, che si rifiutava di considerare arte la fotografia, ma solo abilità o fortuna.

Angus era del parere, infatti, che essa non fosse alla pari con la letteratura, la pittura, l’architettura e la musica, il figlio, invece, riteneva che la pellicola, che sia in movimento o ferma, fosse il medium per l’arte del ventesimo secolo, e non c’era motivo di dubitare che avrebbe continuato a esserlo nel ventunesimo.

In tutto il romanzo vengono narrati episodi relativi alla tormentata storia della Scozia, episodi che s’intrecciano con la storia dei numerosi personaggi raffigurati nelle foto, nella consapevolezza, come scrive l’autore stesso nella postfazione, che nella vita reale la storia è senza fine, al contrario di ciò che avviene nell’invenzione letteraria.

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