Stasera mercoledì 10 dicembre alle 21.20 su Rai 5 torna “Sapiens – Un solo pianeta”. Il programma di Rai Cultura condotto da Mario Tozzi esplora un tema complesso e cruciale. La puntata si intitola “Schiavi e padroni, l’eredità della schiavitù”.
Le domande al centro della puntata
Perché i sapiens sono gli unici animali che riducono in schiavitù i propri simili? Come si sarebbero sviluppate le civiltà senza il lavoro degli schiavi? Inoltre, essere schiava era peggio che essere schiavo? Sono queste alcune delle domande centrali dell’episodio.
Il programma analizza anche l’impronta che il passato schiavista ha lasciato sulle società contemporanee. Inoltre, esamina perché la tratta degli schiavi ha seguito soprattutto la rotta tra Africa e Americhe.
Il viaggio in Brasile tra storia geologica e schiavitù
Per comprendere le origini della schiavitù, “Sapiens” viaggia in Brasile. Quello tra Brasile e Africa è un legame profondo, radicato nella storia geologica. Un tempo i due continenti erano uniti, prima che la Pangea si smembrasse.
A Rio de Janeiro, il programma visita la statua del Cristo Redentore. Da qui si gode uno dei panorami più belli del pianeta. La baia di Rio era frequentata fin dal Cinquecento dalle flotte negriere.
Successivamente, il viaggio prosegue al Sambodromo. Qui si ospitano le scuole di samba e le sfilate del Carnevale. La cultura brasiliana di oggi è figlia anche di quella proveniente dal continente africano.
Salvador de Bahia e i luoghi dello schiavismo
Il viaggio tocca poi Salvador de Bahia. Qui si visitano i luoghi simbolo dello schiavismo come il Pelourinho, patrimonio Unesco. In questo luogo venivano giustiziati gli schiavi ribelli.
Il Brasile ha la maggior parte della popolazione derivante dalla radice schiavista. Inoltre, la schiavitù qui è durata più a lungo. È stata abolita solo nel 1888.
I numeri della tratta atlantica
In 350 anni quasi 12 milioni di schiavi furono portati dall’Africa verso le Americhe. Dovevano lavorare nelle grandi piantagioni di caffè, tabacco, zucchero e cotone. Quasi la metà arrivò in Brasile, che ebbe più schiavi di ogni altro Paese americano.
Tuttavia, la schiavitù esisteva già da tempo. Era presente in Mesopotamia quattromila anni fa e nell’Africa subsahariana. Inoltre, è esistita in Europa e nel mondo greco e romano.
La schiavitù in questa forma è un’invenzione esclusiva dei sapiens. Probabilmente nacque con l’agricoltura, per sfruttare l’energia muscolare prima dell’avvento dei combustibili fossili.
L’eredità africana nella cultura brasiliana
Oggi in Brasile il 17% della popolazione si identifica come di origine africana. Inoltre, il 62% è di sangue misto. Questa commistione etnica ha alimentato una cultura particolarissima.
Il programma esplora le glorie contemporanee del Brasile e le sue radici nere. La Bossa Nova, alla fine degli anni Cinquanta, introdusse un nuovo ritmo musicale. Il calcio fu influenzato dal ginga, il movimento della capoeira, un’arte marziale afrobrasiliana.
Il samba nacque nel quartiere della Pequena África, abitato dagli schiavi africani. È un rito identitario con una radice nera antichissima. Oggi è protagonista del Carnevale di Rio.
I Dialoghi di Sapiens
In apertura di puntata, nello spazio “Dialoghi di Sapiens”, Mario Tozzi converserà con Pietrangelo Buttafuoco. Lo scienziato e l’umanista discuteranno insieme i temi della serata.
Un appuntamento da non perdere per comprendere come la storia della schiavitù continui a influenzare le società moderne. “Sapiens – Un solo pianeta” va in onda stasera alle 21.20 su Rai 5.
Commenta per primo