Un sacerdote che divise la Chiesa cattolica con le sue posizioni rivoluzionarie. David Maria Turoldo rappresenta una delle figure più controverse del panorama religioso italiano del Novecento. Stasera, sabato 27 settembre, “Passato e Presente” racconta la sua straordinaria storia.
Il prete “scomodo” amato dalla borghesia milanese
Paolo Mieli e la storica Daniela Saresella esploreranno la complessa personalità di Turoldo. Il programma andrà in onda alle 20.30 su Rai Storia, offrendo un ritratto inedito di questo controverso religioso.
Tuttavia, Turoldo non era solo una figura di rottura. Paradossalmente, le sue prediche al Duomo di Milano attiravano numerosi borghesi milanesi. Infatti, molti fedeli apprezzavano la sua oratoria appassionata e la sua visione innovativa del cristianesimo.
Dalla Resistenza partigiana all’impegno sociale
Durante la Seconda Guerra Mondiale, Turoldo fece una scelta coraggiosa. Inoltre, condivise la lotta partigiana insieme ai comunisti, dimostrando un coraggio straordinario. Questa alleanza suscitò non poche polemiche negli ambienti ecclesiastici più conservatori.
La sua dedizione ai poveri si manifestò attraverso gesti concreti. Pertanto, aiutò finanziariamente la Comunità di Nomadelfia, un’esperienza sociale innovativa. Questa comunità, però, era vista con sospetto da molti cattolici tradizionalisti dell’epoca.
Il dialogo interreligioso nella Firenze di La Pira
La città di Firenze divenne il teatro di un esperimento unico. Qui, sotto la guida del sindaco Giorgio La Pira, Turoldo partecipò a dialoghi storici. Conseguentemente, incontrò rappresentanti delle maggiori confessioni religiose mondiali, costruendo ponti di comprensione.
Ma le sue aperture non si limitarono al mondo religioso. Sorprendentemente, dialogò anche con i rappresentanti della Cina comunista e dell’Unione Sovietica. Questi incontri scandalizzarono molti fedeli, ma dimostravano la sua visione universale del messaggio cristiano.
Un precursore della Chiesa postconciliare
La figura di Turoldo anticipa molti temi del Concilio Vaticano II. La sua parabola esistenziale e spirituale lo rende una delle personalità più affascinanti della Chiesa postconciliare. Dunque, rappresenta un ponte tra la tradizione e l’innovazione religiosa.
Le sue idee, considerate rivoluzionarie per l’epoca, oggi appaiono profetiche. Infatti, molte delle sue intuizioni sono state successivamente integrate nel magistero cattolico moderno.
L’eredità di un visionario
L’appuntamento di stasera con “Passato e Presente” promette di illuminare aspetti inediti di questa figura. Paolo Mieli e Daniela Saresella offriranno chiavi di lettura originali per comprendere Turoldo.
Un personaggio che sfidò convenzioni e ortodossie, rimanendo però fedele alla sua vocazione. La sua storia dimostra come sia possibile essere rivoluzionari pur restando profondamente religiosi.
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