Il teatro di Radio3 intervista Amos Gitai oggi su Rai Radio3

Il grande regista israeliano racconta il suo spettacolo su Rabin. Appuntamento giovedì 6 novembre alle 23.00 in diretta con Luigi Spinola.

Lo spettacolo che sfida il silenzio

Amos Gitai ha portato finalmente in Israele il suo lavoro su Yitzhak Rabin. Lo spettacolo è andato in scena sabato scorso a Tel Aviv, proprio nel trentesimo anniversario della morte. Tuttavia, il percorso per arrivare a questo risultato è stato lungo e difficile.

Il regista ha infatti tentato più volte in passato di produrre l’opera nel suo paese. Tutti i grandi teatri rifiutarono per paura di ritorsioni governative. “Temevano che il governo Netanyahu potesse vendicarsi”, ha spiegato Gitai a Rai Radio3.

Pertanto, a nove anni dal debutto ad Avignone, il regista ha scelto la via dell’autoproduzione. Insieme a un gruppo di amici ha sfidato possibili sabotaggi. La determinazione ha dunque permesso allo spettacolo di vedere finalmente la luce in Israele.

Un clima tossico contro le voci dissidenti

Nell’intervista a “Il teatro di Radio3”, Gitai descrive il clima attuale in Israele. Le voci dissidenti sono infatti minacciate da un’atmosfera tossica. Secondo il regista, la situazione ricorda quella degli anni Novanta.

All’epoca una campagna di odio venne orchestrata contro Rabin. A guidarla era il giovane leader dell’estrema destra Benyamin Netanyahu. Inoltre, quella campagna culminò nell’assassinio del primo ministro nel 1995.

Da trent’anni Gitai porta avanti un’indagine su quell’omicidio. Il suo lavoro si è sviluppato attraverso cinema, teatro, mostre e libri. L’obiettivo è ricordare l’uomo che poteva cambiare la storia di Israele.

La proposta Rabin: pace attraverso il dialogo

“Abbiamo fatto questo spettacolo per mostrare agli israeliani un’alternativa”, spiega il regista. Trent’anni fa il paese poteva infatti prendere una direzione diversa. La proposta di Rabin si basava sul dialogo e non sulla forza.

Secondo Gitai, quella rimane l’unica via possibile per Israele. “Se vogliamo restare in Medio Oriente dobbiamo scegliere la pace”, afferma. Pertanto, il regista non rinuncia alla speranza di una convivenza con i palestinesi.

“Non possiamo permetterci il lusso di essere pessimisti”, conclude Gitai. Questa frase racchiude quindi il senso profondo del suo lavoro. L’arte diventa strumento di memoria e di possibile cambiamento.

L’approfondimento su Rai Radio3

La versione integrale dell’intervista verrà trasmessa giovedì 6 novembre. Luigi Spinola conduce la puntata speciale di “Il teatro di Radio3” all’interno di Radio3Suite. L’intera trasmissione sarà dedicata a “Yitzhak Rabin – Cronaca di un assassinio”.

Inoltre, durante la puntata verranno letti brani delle memorie di Leah Rabin. Questi scritti hanno infatti ispirato il lavoro teatrale del regista. La vedova di Rabin raccontò la vita del marito e le circostanze della sua morte.

L’appuntamento con Rai Radio3 offre quindi un approfondimento completo. Il pubblico potrà comprendere le motivazioni artistiche e politiche dello spettacolo. Un’occasione per riflettere su memoria, pace e responsabilità civile.

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