Le isole Bijagos stasera su Rai 5: un paradiso da salvare in Guinea-Bissau

Stasera la televisione pubblica ci porta alla scoperta di un angolo remoto d’Africa. Mercoledì 1° ottobre alle 22.10, Rai 5 trasmette “Le Isole Bijagos”. Il documentario fa parte della serie “Paradisi da salvare” e svela le meraviglie di questo arcipelago africano.

Un arcipelago di 88 isole ancora selvaggio

A pochi chilometri dalle coste della Guinea-Bissau si trova l’arcipelago delle Bijagos. Ottantotto isole in gran parte selvagge compongono questo territorio unico. La scarsa presenza umana ha permesso alla natura di prosperare indisturbata.

Qui convivono diversi ecosistemi in un mosaico ambientale straordinario. Questo isolamento geografico ha trasformato l’arcipelago in una roccaforte per numerose specie animali. Alcune di queste sono considerate vulnerabili a livello globale.

Gli ippopotami che vivono in acqua salata

Tra gli abitanti più sorprendenti ci sono gli ippopotami. Questi colossi hanno sviluppato un’abitudine unica al mondo: vivono in acqua salata. Durante il giorno si rinfrescano nelle paludi salmastre dell’arcipelago.

Di notte, invece, si spostano verso il mare. L’acqua salata li aiuta a liberarsi dai parassiti che infestano la loro pelle. Successivamente pascolano sulle rive alla ricerca di vegetali e frutti.

Il loro continuo movimento tra terra e mare ha un effetto benefico importante. Infatti, l’andirivieni degli ippopotami impedisce l’insabbiamento dei fondali. In questo modo preservano il delicato equilibrio di questo biotopo straordinario.

Poilao, l’isola delle tartarughe verdi

L’assenza di predatori rende l’arcipelago un’oasi ideale per la riproduzione. L’Isola di Poilao ne è l’esempio perfetto. Questa piccola roccia di appena due chilometri quadrati è completamente disabitata.

Le tartarughe verdi scelgono proprio Poilao per deporre le uova. Arrivano qui dopo lunghe traversate nell’Oceano Atlantico. Poilao ospita una delle più grandi colonie di tartarughe verdi al mondo.

In una sola sera si possono contare fino a 2000 esemplari. L’isoletta è considerata sacra dagli abitanti dell’arcipelago. Per questo motivo è accessibile solamente agli iniziati durante riti e cerimonie.

Il rispetto del popolo Bijago per l’ambiente

Il popolo Bijago ha sviluppato un profondo legame con la natura. Gli abitanti considerano il territorio la casa degli dèi. Di conseguenza si impegnano attivamente a non sfruttare eccessivamente le risorse naturali.

Sull’Isola di Formosa, ad esempio, le donne praticano la raccolta delle vongole. Questi crostacei rappresentano la principale fonte di proteine per i villaggi costieri. Tuttavia, quando il numero di vongole diminuisce, la raccolta viene sospesa.

Questa pausa consente alle colonie di ripopolarsi naturalmente. Si tratta di una forma di gestione sostenibile tramandata da generazioni.

Le minacce che incombono sul paradiso

Purtroppo questo splendido ecosistema affronta diverse minacce. L’erosione del mare rappresenta un pericolo costante per le coste. Le fitte foreste di mangrovie tengono a bada l’avanzata dell’oceano.

Inoltre, l’inquinamento da microplastiche avvelena progressivamente la catena alimentare. La pesca illegale costituisce un altro problema serio per la biodiversità marina.

La speranza nel futuro

Fortunatamente sono state istituite diverse aree protette nell’arcipelago. La partecipazione attiva delle comunità locali nella tutela degli ecosistemi sta dando risultati positivi.

L’obiettivo finale è ambizioso ma possibile. La speranza è che l’arcipelago delle Bijagos venga un giorno riconosciuto come patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Questo riconoscimento garantirebbe una protezione ancora maggiore a questo paradiso naturale.

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