Oggi in tv arriva l’Omaggio a Gino Bartali
Il ricordo di Rai Cultura a venticinque anni dalla scomparsa

Bartali fin da giovane è un fervido credente, è iscritto all’Azione Cattolica, è devoto a Santa Teresa di Lisieux, è terziario carmelitano. Gli anni della guerra gli porteranno via la possibilità di tante vittorie, ma faranno uscire la sua grandezza d’animo. Gino, amico del cardinale Elia Dalla Costa, si mette al servizio di una rete clandestina per il salvataggio degli ebrei. Tante volte farà in bicicletta il tragitto tra Firenze e Assisi, a rischio della propria vita, per trasportare documenti falsi contribuendo così al salvataggio di circa 800 persone. Gino non racconterà mai in pubblico questa storia perché, come diceva, “Il bene si fa ma non si dice”. Tuttavia, dopo la sua morte riceverà i meritati riconoscimenti: Medaglia d’oro al Merito civile, viene dichiarato “Giusto tra le nazioni”. Nel dopoguerra arriveranno le altre vittorie di Bartali e la rivalità con Fausto Coppi, molto diverso da lui per carattere: l’Italia è divisa ormai in bartaliani e coppiani. Gino vince il Giro d’Italia del 1946, il cosiddetto “Giro della rinascita”, proprio davanti a Coppi, che aveva vinto da suo gregario l’ultimo giro prima della guerra.