Pietro Sermonti a “Stories”: l’attore si racconta tra “maschi veri” e vulnerabilità Pietro Sermonti a "Stories": l'attore si racconta tra "maschi veri" e vulnerabilità
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Pietro Sermonti a “Stories”: l’attore si racconta tra “maschi veri” e vulnerabilità

Pietro Sermonti a "Stories": l'attore si racconta tra "maschi veri" e vulnerabilitàPietro Sermonti sarà il protagonista della nuova puntata di Stories, il ciclo di interviste ai principali interpreti dello spettacolo di Sky TG24. L’attore romano si racconterà a Omar Schillaci, vicedirettore della testata, nell’episodio intitolato “Pietro Sermonti – Italiano ma non troppo”, in onda lunedì 26 maggio alle 21:00 su Sky TG24, con replica sabato 31 maggio alle 12:30 su Sky Arte e sempre disponibile On Demand.

Da “Maschi Veri” alla riflessione sulla mascolinità contemporanea

Sermonti è reduce dal recente successo della serie Netflix “Maschi Veri”, dove interpreta Luigi, un uomo di mezza età che ha “dimenticato come amare sua moglie”. La serie esplora le problematiche di quattro amici di lunga data alle prese con la propria identità maschile.

“È una commedia che sposta il baricentro del racconto verso una zona più sentimentale, più italiana, ma non troppo italiana”, spiega l’attore. “Rappresenta la chiave migliore per trattare temi apparentemente complicati.”

Questa interpretazione ha portato Sermonti a importanti riflessioni personali: “Mi ha insegnato a tirare un respiro in più, a indietreggiare quando serve. La delicatezza di Luigi Gatti mi ha portato ad amarlo tantissimo come personaggio.”

Sul proprio rapporto con la mascolinità, l’attore rivela una consapevolezza maturata nel tempo: “Ho cercato di capire una cosa importantissima, cioè che una persona che non sta bene, soprattutto se maschio, deve permettere che gli altri la aiutino. La mia vita è cambiata quando ho capito che nella vita bisogna accettare di essere aiutati.”

Dalle difficoltà dell’infanzia al sogno del calcio

Il racconto di Sermonti si sposta poi alle sue origini romane, in una casa che descrive come “un piccolo paese dei balocchi” ma anche come “un posto doloroso” nei suoi primissimi anni: “Son cresciuto con mia madre e mia sorella, dato che con il mio babbo si son separati presto. Mi sono salvato per la presenza di un campo da calcio, era una protesi importantissima della mia casa.”

Anche il periodo scolastico non è stato facile: “Mi hanno bocciato quattro volte, un disastro. Ero un buon studente, ma ad un certo punto ho deciso di rinnegare la scuola per una serie di ingiustizie che ritenevo immotivate.”

Prima di diventare attore, Sermonti sognava una carriera nel calcio: “Ho giocato con Materazzi in Promozione per qualche partita. Giocare a pallone era l’unica cosa che sapevo fare, solo che ero un atipico, ero pigro, ero vizioso. A 19 anni mi sentivo un vecchio di 90, troppo vecchio per inseguire il sogno del calcio.”

La scoperta della recitazione e il successo

La scintilla per la recitazione è scoccata a teatro: “Facevo l’assistente a dei registi e poi, un giorno, ho chiesto al regista se potessi andare in scena. È successo semplicemente che sul palco mi sentivo molto più sincero che nella vita.”

Il grande pubblico ha imparato a conoscere Sermonti grazie a Un medico in famiglia, dove interpretava Guido: “Per anni tutti mi hanno chiamato Guido, fino al 2011.” Ma è stato con “Boris” che l’attore ha avuto la possibilità di mostrare un altro lato di sé: “È un regalo che mi hanno fatto degli amici. Conoscevo gli autori da 40 anni e solo loro potevano darmi quel ruolo. Solo loro sapevano com’ero in realtà.”

Le paure e l’amore

In chiusura dell’intervista, Sermonti si apre sulle sue paure più profonde: “L’incapacità di amare mi spaventa. Quando c’è stata l’ipotesi che io diventassi papà, mi si è spalancato un mondo perché ho capito che ero in grado di accogliere una persona più importante di me.”

E conclude con una riflessione personale che porta tatuata sul braccio: “Senza amore si muore.”

Non perdete l’appuntamento con “Pietro Sermonti – Italiano ma non troppo” lunedì 26 maggio alle 21:00 su Sky TG24 (canali 100 e 500 di Sky e canale 50 del DTT), con replica sabato 31 maggio alle 12:30 su Sky Arte, disponibile anche On Demand e su skytg24.it.

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