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Recensione: “Oggi mi sento asociale” – Selettivi o spaventati?

Recensione: "Oggi mi sento asociale" - Selettivi o spaventati? Recensione: "Oggi mi sento asociale" - Siamo asociali, selettivi o solo spaventati?Oggi mi sento asociale
di Brianna
Editore Nepturanus

Saper ridere e sorridere di se stessi e della realtà che ci circonda è un modo saggio per guardare con il giusto distacco le cose della vita, ci permette di non essere intrappolati in prospettive o visioni troppo rigide e di osservare con arguzia e intelligenza.

Parallela alla pandemia da Covid, corre un’epidemia di asocialità, di incompatibilità che sta segregando sempre più la gente nella propria difesa nicchia, in un’autistica isola che c’è.
Molte persone confessano che non provano più piacere a frequentare gli altri. Timidezza, fobia sociale, asocialità… come vogliamo chiamarla questa epidemia di demotivazione relazionale? Amici, colleghi di lavoro, conoscenti, parenti, ma anche lo stesso partner vengono vissuti con interazione inquieta, faticosa, noiosa o conflittuale.
“Oggi mi sento asociale” nasce in questo clima.
“In tempi di coronavirus lui e lei portano la mascherina anche in casa. E’ sempre meglio evitare contatti con gli estranei.”

In questa piccola raccolta di “fuorismi” c’è racchiuso un intero catalogo di “tipi umani”.
C’è chi prova rabbia, disprezzo, invidia, c’è chi si sente escluso, scemo o scema in mezzo alla gente, chi non riesce a parlare in pubblico, a frequentare cordialmente una comitiva. Che cosa sta accadendo? Come mai sempre più persone non riescono a stare con gli altri?
“Dopo 10 anni di separazione traumatica, in casa di un mio amico è entrata finalmente una presenza femminile: la donna di servizio.”

E’ giustificato proteggere un “proprio territorio”, ma quando l’accesso al personale, all’intimo è costantemente negato non siamo forse di fronte a una patologia?
Amicizie, conoscenze, flirt, frequentazioni… sono tutte sarcasticamente scandagliate con l’occhio asociale di chi ha sempre qualche buon motivo per evitarle tutte.
“La suocera di una mia amica quando parla chiude la bocca a tutti. E’ una critica molto ostruttiva.”

Con ironia sono raccolte situazioni comuni che descrivono la collettività, con i suoi individuali, difesi, egoistici passi.
“Gli scienziati hanno scoperto che durante le epidemie tende ad aumentare il tasso medio di conformismo. Il marito di una mia amica è molto trendy: spera nell’immunità di gregge.”

Un libro divertente che però lascia un retrogusto amaro perchè fotografa una reale tendenza, allora vien da chiedersi… pensiamo davvero di poter vivere giocando a nascondino col prossimo, negando la nostra appartenenza?

Siamo asociali, selettivi o solo spaventati?

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