La vigilia della Liberazione
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La documentazione sonora realizzata nei giorni che precedettero la Liberazione di Firenze nell’agosto del 1944, con eventi registrati con un microfono clandestino a rischio della vita, tra il 31 luglio e il 30 settembre 1944 a Firenze da Amerigo Gomez e Victor De Sanctis. È “Firenze 1944”, in onda giovedì 8 agosto alle 22.10 su Rai Storia. Mandato in onda per la prima volta nel 1954 e successivamente arricchito dai materiali d’archivio italiani, britannici, tedeschi, neozelandesi, statunitensi lo Speciale è stato prodotto dall’Istituto Storico della Resistenza in Toscana, realizzato da Film documentari d’arte per la regia di Massimo Becattini e con la consulenza storica di Renzo Martinelli.
L’assunto che “Firenze insorse e si liberò da sola” è uno slogan facilmente smentibile. Non ci fu alcuna insurrezione che portò al ritiro tedesco dell’11 agosto; questo, come il precedente del 4 e quelli successivi del 18 e del 25 agosto 1944, fu programmato: gli arretramenti avvennero sempre nella notte tra il giovedì e il venerdì. A Firenze non ci fu alcuna insurrezione contro i tedeschi. Questi due dati sono incontrovertibili. Ma anche un terzo lo è: i partigiani persero tutte le battaglie, contro i tedeschi e contro i franchi tiratori fascisti (questi ultimi avevano l’obiettivo di spargere il terrore tra le fila partigiane e alleate: obiettivo pienamente raggiunto).
Come si fa in Italia per nascondere uno scandalo o una sconfitta? Si concede un’onorificenza. Nel primo anniversario della Liberazione di Firenze venne in città il presidente del Consiglio, Ferruccio Parri, e conferì a Firenze la Medaglia d’Oro al Valore Militare.
Per nascondere lo scandalo del 1944 e quello del 1945 la città non ha fatto altro che “dimenticare” le fonti storiche inglesi. Nel 1947 Winston Churchill scrisse che i tedeschi furono costretti a far saltare i ponti sull’Arno a causa dello sfondamento della Seconda Divisione Neozelandese.
Un appuntamento importante, atteso, assolutamente da non perdere.
L’assunto che “Firenze insorse e si liberò da sola” è uno slogan facilmente smentibile. Non ci fu alcuna insurrezione che portò al ritiro tedesco dell’11 agosto; questo, come il precedente del 4 e quelli successivi del 18 e del 25 agosto 1944, fu programmato: gli arretramenti avvennero sempre nella notte tra il giovedì e il venerdì. A Firenze non ci fu alcuna insurrezione contro i tedeschi. Questi due dati sono incontrovertibili. Ma anche un terzo lo è: i partigiani persero tutte le battaglie, contro i tedeschi e contro i franchi tiratori fascisti (questi ultimi avevano l’obiettivo di spargere il terrore tra le fila partigiane e alleate: obiettivo pienamente raggiunto).
Come si fa in Italia per nascondere uno scandalo o una sconfitta? Si concede un’onorificenza. Nel primo anniversario della Liberazione di Firenze venne in città il presidente del Consiglio, Ferruccio Parri, e conferì a Firenze la Medaglia d’Oro al Valore Militare.
Per nascondere lo scandalo del 1944 e quello del 1945 la città non ha fatto altro che “dimenticare” le fonti storiche inglesi. Nel 1947 Winston Churchill scrisse che i tedeschi furono costretti a far saltare i ponti sull’Arno a causa dello sfondamento della Seconda Divisione Neozelandese.
Un appuntamento importante, atteso, assolutamente da non perdere.
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