Stasera in tv appuntamento con Passato e Presente 

San Paolo e la Chiesa

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Paolo di Tarso, ebreo convertito al cristianesimo, non ha mai personalmente conosciuto Gesù di Nazareth, ma è stato il suo più instancabile missionario. Non ha esitato a scontrarsi, nel corso del Concilio di Gerusalemme, con gli apostoli più vicini a Gesù, Giacomo e Pietro. Ha ribadito l’universalità del messaggio di Cristo, svincolandolo dal rispetto della legge mosaica. Con i suoi scritti ha contribuito in maniera decisiva, a diffondere il cristianesimo per tutto l’Impero Romano, tanto che qualcuno lo ritiene il vero fondatore di questa religione. Un personaggio raccontato da Paolo Mieli con lo storico Alberto Melloni a “Passato e Presente”, in domenica 29 giugno alle 20.30 su Rai Storia.

Saulo di Tarso (San Paolo) siriano di nascita, veniva da una famiglia ebrea benestante, collaborazionista dei romani e che godeva della cittadinanza romana.

Inizialmente Saulo/Paolo perseguitò ferocemente i primi seguaci della chiesa cristiana di Gerusalemme al soldo dei sacerdoti del Tempio, in quanto Gesù e suoi seguaci erano ritenuti dei pericolosi ribelli di estrazione Messianica (gli stessi seguaci che in base a quanto riportato dai vangeli (derivati dalla dottrina di San Paolo), dopo la morte di Gesù ne testimoniarono la resurrezione, da cui derivò l’aspettativa del suo imminente ritorno come Messia martirizzato per restaurare il regno d’Israele, ossia il regno di Dio sulla Terra, in base alla profezia di Daniele).

Fu dunque un feroce persecutore, fino a quando subì una folgorante conversione sulla via di Damasco attraverso la visione di Gesù che gli rivelò la buona novella, che lo portò a condividere, almeno in un primo periodo, le aspettative messianiche della chiesa cristiana di Gerusalemme, per poi “inventare“, in base alle sue visioni celesti, la figura del Gesù Cristo Figlio di Dio teologico.

Da questo momento nasce il Cristianesimo, fondato quindi da San Paolo, non da Gesù.

Raiplay.

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