Stasera in tv torna l’appuntamento con a.C.d.C.

L’epoca d’oro dei pirati dei Caraibi

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Nassau, grazie ai proventi del tesoro sottratto agli spagnoli, diventa una città in piena espansione. Riparte da qui l’epopea dei pirati dei Caraibi, raccontata dal professor Alessandro Barbero ne “L’epoca d’oro dei pirati dei Caraibi”, in onda da giovedì 29 maggio alle 22.10 su Rai Storia, per il ciclo “a.C.d.C.
Nassau è governata dal pirata Benjamin Hornigold e dalla sua banda, e diventa presto la casa dell’aspirante pirata Anne Bonny. Il rivale Henry Jennings terrorizza il mare con il temibile Charles Vane. Ma dopo essere stato tradito dal governatore della Giamaica, anche Jennings deve rifugiarsi a Nassau. Hornigold approfitta dell’arrivo di Jennings per dichiarare Nassau una repubblica democratica dei pirati basata sulla libertà, l’uguaglianza e l’arricchimento. Il rifugio dei pirati nelle Bahamas cresce fino a diventare una repubblica indipendente ed egalitaria, aperta alle nuove leve della pirateria e del saccheggio.
L’era della pirateria nei Caraibi ebbe inizio nel 1696, quando il pirata Henry Every portò la sua nave, la Fancy, carica di bottino ricavato dalle navi sulla tratta delle Indie, al porto di Nassau. Every corruppe il governatore Nicholas Trott con oro e argento, e con la stessa Fancy, carica di cinquanta tonnellate di avorio e di cento barili di polvere da sparo. Egli fece di Nassau la sua base da dove potere operare in sicurezza, anche se diversi altri governatori cercarono periodicamente di scacciarlo. I governatori inglesi dell’isola rimasero sempre regolarmente in carica durante tutto il periodo della conquista piratesca di Nassau, ma di fatto non poterono avere giurisdizione sulla città e sull’area circostante. L’era del vero controllo da parte dei pirati si ebbe però quando una flotta franco-spagnola attaccò Nassau nel 1703 e nuovamente nel 1706; l’isola venne a tutti gli effetti abbandonata dalla maggior parte dei suoi abitanti e lasciata senza alcuna presenza governativa inglese.
Raiplay.

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