“Sul lavoro fondata. Persone, mestieri, pensieri”
Stefano Massini racconta il lavoro

Immerso nella atmosfera rarefatta e a tratti drammatica della Cavea del Teatro del Maggio Fiorentino di Firenze, Stefano Massini, accompagnato dai musicisti Stefano Corsi (arpa celtica e armonica) ed Enrico Fink (flauto traverso e fisarmonica) scompone e ricompone il tema del lavoro affidandosi, come è sua cifra, all’affabulazione.
L’Italia ha il lavoro nel primo articolo della sua carta costituzionale. Ma è anche la vita di ognuno di noi a esser fondata sul lavoro, o su quello che ne resta nell’era della precarietà. Stefano Massini, con il suo stile fra narrazione e riflessione, dipinge un affresco di personaggi, fatti storici e punti di domanda, tutti legati al mondo del lavoro. Sono piccole storie provenienti da universi diversi, all’apparenza inconciliabili – da Abramo Lincoln al Pinocchio di Collodi, da George Orwell a un operaio salumiere emiliano nel 1950, dal leggendario Rabbino che creò il Golem al trentenne Aldo Moro deputato alla Costituente e così via -, ma a tessere i legami è la curiosità di Massini nello stanare incognite e punti di vista su cosa sia diventato il mondo del lavoro nel 2020.
Un’operazione che dà vita a 40 minuti di televisione civile, come evoluzione dei racconti televisivi di Massini e ancor prima del suo background teatrale.
La riflessione sul lavoro, sul fatto che anche il lavoro sia bellezza – accompagnata da immagini di una Firenze spopolata di turisti e orfana delle sue Arti e Mestieri che ne fecero la grandezza rinascimentale – assume così un’accezione più ampia, di attualità. “Sul Lavoro Fondata” è una delle prime produzioni ad essere compiuta grazie allo sforzo proprio di quel mondo dell’arte che si è dovuto fermare.