“A Sua Immagine” oggi da Rimini: Lorena Bianchetti racconta l’anima della Riviera

"A Sua Immagine" oggi da Rimini: Lorena Bianchetti racconta l'anima della RivieraUn viaggio oltre i luoghi comuni della Riviera romagnola

Sabato 16 agosto alle 16.00 su Rai 1 torna “A Sua Immagine” con Lorena Bianchetti. Il programma di approfondimento religioso di Rai Cultura propone un racconto speciale da Rimini. Inoltre, la puntata unisce arte, memoria, tradizione popolare e vita vissuta.

Rimini non vive solo di ombrelloni, locali e risate estive. La città respira infatti un tempo più lento e profondo. Pertanto, l’itinerario proposto rivela luoghi simbolici e voci autentiche della Riviera romagnola.

Il Tempio Malatestiano: capolavoro del Rinascimento

Il viaggio inizia nel cuore del Rinascimento con il Tempio Malatestiano. Questo capolavoro dell’architettura umanista custodisce tracce preziose di grandi maestri. Inoltre, Leon Battista Alberti e Piero della Francesca hanno lasciato segni indelebili.

Il tempio rappresenta un luogo dove si fondono fede e bellezza. Conseguentemente, l’architettura rinascimentale dialoga con la spiritualità cristiana. Pertanto, lo spettatore scopre un patrimonio artistico straordinario.

Le tracce dei maestri del Rinascimento

Leon Battista Alberti ha plasmato l’identità architettonica del tempio. Le sue innovazioni stilistiche emergono chiaramente nella struttura. Inoltre, Piero della Francesca ha contribuito con opere di grande valore artistico.

Borgo San Giuliano: memoria e solidarietà tra i pescatori

Nel Borgo San Giuliano, l’antico quartiere dei pescatori, la storia prende vita. Oggi questa zona è diventata una galleria a cielo aperto ricca di colori. Tuttavia, conserva ancora la memoria della dura vita marinara.

Le famiglie di pescatori affrontavano povertà e difficoltà quotidiane. Nonostante ciò, mantenevano una grande solidarietà tra le persone. Pertanto, il borgo rappresenta un esempio di resilienza comunitaria.

I murales dedicati a Federico Fellini

Proseguendo la visita, si scoprono murales ispirati a Federico Fellini. Il grande regista è nato proprio a Rimini e continua a vivere qui. Inoltre, le pennellate, i volti e le narrazioni mantengono viva la sua eredità artistica.

I murales trasformano le pareti in pagine di cinema a cielo aperto. Conseguentemente, l’arte urbana celebra il genio felliniano. Pertanto, Rimini diventa un museo diffuso dedicato al maestro del cinema.

Le donne della conservazione culturale

Nel centro di Rimini si incontra un gruppo tutto al femminile speciale. Queste donne ridanno vita ad antichi testi e manoscritti preziosi. Inoltre, lavorano con pergamene, cuciture e inchiostri tradizionali.

Il loro lavoro restituisce valore alla conservazione culturale lenta e silenziosa. Pertanto, rappresentano un ponte tra passato e presente. Inoltre, dimostrano come la tradizione possa rinascere attraverso mani esperte.

Il valore del lavoro artigianale

Queste artigiane custodiscono tecniche antiche di restauro e conservazione. Il loro impegno quotidiano preserva patrimoni documentali inestimabili. Conseguentemente, garantiscono la trasmissione del sapere alle future generazioni.

Mirko Casadei e la tradizione musicale romagnola

La puntata si conclude con la musica che si fa racconto. Mirko Casadei rappresenta l’erede della storica tradizione musicale romagnola. Inoltre, racconta come il liscio diventi espressione di comunità e identità popolare.

Il dialogo tra passato e presente emerge chiaramente nella sua narrazione. La musica tradizionale si rinnova mantenendo le proprie radici. Pertanto, il liscio continua a unire generazioni diverse nella cultura romagnola.

Le Ragioni della Speranza: il pellegrinaggio si conclude a Roma

Per “Le Ragioni della Speranza” si conclude il pellegrinaggio in bici speciale. Don Giordano Goccini e i suoi giovani compagni raggiungono finalmente Roma. Inoltre, l’arrivo rappresenta il coronamento di un lungo viaggio spirituale.

Prima di arrivare alla Basilica di San Pietro, don Giordano incontra Giacomo Fabbri. Quest’uomo di quasi 70 anni ha deciso di percorrere il Cammino di Santiago. Inoltre, ha affrontato questa esperienza da solo dopo una vita da manager.

Un’esperienza oltre la prova fisica

Giacomo racconta come il cammino si riveli molto più di una sfida fisica. Solo chi compie il percorso da pellegrino comprende il profondo significato. Pertanto, l’esperienza trasforma interiormente chi la vive con spirito autentico.

L’Anno Santo dedicato alla speranza trova così la sua espressione più vera. Il pellegrinaggio diventa metafora di ricerca spirituale e crescita personale.

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