“Bartali all’inferno” per “Il Teatro di Radio 3”
Omaggio a ‘Ginettaccio’ nel venticinquennale della morte
Sono gli ultimi giorni di luglio del 1944: gli alleati che il 3 luglio hanno già liberato Siena si avvicinano a Firenze. Nel capoluogo toscano dove i tedeschi si apprestano a rallentare l’avanzata anglo americana facendo saltare i ponti, opera a pieno regime la famigerata banda Carità, il reparto dei Servizi Speciali della Milizia della Repubblica Sociale costituitosi a Firenze dopo l’8 settembre con il compito di scoprire e catturare, in collaborazione con le SS gli esponenti e i sostenitori della Resistenza. La banda, comandata dal Maggiore Mario Carità, ha la sua sede in un palazzo sulla via Bolognese, poi denominato Villa Triste a causa delle efferate torture inflitte agli interrogati.
Gino Bartali, fermato da una pattuglia dei Servizi Speciali mentre si allena in bicicletta, viene condotto a Villa Triste. Il sospetto che grava su di lui è di far parte di un’organizzazione che si occupa di salvare dai rastrellamenti i cittadini ebrei, attraverso una reta che coinvolge anche il Cardinale Elia Dalla Costa.
Il dramma racconta gli interrogatori, la paura e i dubbi che animarono Bartali in quelle ore drammatiche che lo vedono confrontarsi con Carità.
Il Maggiore, consapevole di trovarsi davanti ad un mito dello sport nazionale di cui in tempo di pace è stato grande ammiratore è convinto della colpevolezza di Bartali. Teatro dello scontro Villa Triste, dove si muove il personaggio della figlia di Carità. Uno scontro tra il bene e il male, quello tra Gino Bartali e il Maggiore Carità