Benito Jacovitti, lisca di pesce: stasera su Rai 5 il documentario sul genio del fumetto italiano

Benito Jacovitti, lisca di pesce: stasera su Rai 5 il documentario sul genio del fumetto italianoUn viaggio nella vita e nell’arte del disegnatore che raccontò l’Italia popolare

Salamini e lische di pesce. Due simboli bastano a evocare un maestro del fumetto italiano. Benito Jacovitti ha raccontato il nostro Paese con ironia e disincanto. Stasera martedì 16 dicembre alle 18.10, Rai 5 trasmette il documentario “Benito Jacovitti, lisca di pesce”. L’appuntamento fa parte della serie “Italiani”.

Un artista fuori dagli schemi

Il documentario porta la firma di Simona Fasulo e la regia di Nicoletta Nesler. Nato nel 1923, Jacovitti ricevette il nome Benito perché venne al mondo l’anno dopo la marcia su Roma. Tuttavia, la sua arte non si lasciò mai ingabbiare. La sinistra lo considerava di destra, la destra lo vedeva di sinistra. Per lui contava solo una cosa: la libertà di espressione.

Inoltre, i suoi personaggi colorati e un po’ volgari divennero lo specchio dell’Italia popolare. La sua matita non mentiva mai. Di conseguenza, raccontava la realtà con un’ironia tagliente e genuina.

La voce del maestro

Nel documentario, Jac parla in prima persona. Le sue apparizioni televisive dal 1962 al 1997 e le interviste radiofoniche compongono un mosaico prezioso. Parallelamente, l’attore Giovanni Sorenti narra gli episodi realmente vissuti dal disegnatore molisano.

Il lato oscuro di un genio

La figlia Silvia lo definisce “un fratello minore dispettoso”. Sorridendo, racconta di un padre con un lato molto oscuro. Jacovitti soffriva di depressione e manie. Tuttavia, esorcizzava i suoi demoni lavorando ore e ore alle tavole. Quelle stesse tavole hanno segnato la storia del fumetto italiano.

Un sociologo con la matita

Lo scrittore e giornalista Goffredo Fofi offre una lettura critica dell’opera di Jac. Da bambino leggeva avidamente il Vittorioso, dove Jacovitti era la penna di punta. Secondo Fofi, il disegnatore va considerato “uno dei grandi sociologi e antropologi della società italiana dal 1945 al 1997”.

Allo stesso modo, il critico letterario Gianni Brunoro sottolinea l’influenza del cinema sui fumetti di Jac. “Quel tipo di fantasia gli è stata favorita da una educazione cinematografica”, spiega. In effetti, da bambino Jacovitti accompagnava il padre proiezionista. Era ancora l’epoca del cinema muto.

Affetto e rispetto per i lettori

Luca Salvagno, colorista di Jacovitti, lo ricorda come una persona affettuosa e dolce. Nonostante l’aspetto burbero, dimostrava un enorme rispetto per i suoi lettori. Inoltre, Edgardo Colabelli ha aperto il Museo Jacovitti a Roma per amore dei suoi fumetti.

Colabelli ricorda con emozione il suo incontro con il disegnatore. È convinto che il celebre Diario Vitt abbia fatto crescere diverse generazioni. “L’umorismo di Jacovitti ha educato intere generazioni”, conclude.

Un appuntamento da non perdere

Il documentario rappresenta un’occasione preziosa per riscoprire un artista unico. Pertanto, l’appuntamento è fissato per stasera alle 18.10 su Rai 5. Un viaggio nella storia del costume italiano attraverso la matita di un genio.

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