Con Iana Salenko e Isaac Hernández protagonisti

“È la prima volta che mi misuro con l’arte della coreografia – ha detto Hilaire – e per me è un onore farlo su proposta di Mikhail Baryshnikov. Sto affrontando un balletto classico narrativo con i suoi codici, e sento che il mio compito è quello di renderli accessibili, restando nella tradizione e nella storia e allo stesso tempo comprendendo la realtà del presente. Di Baryshnikov, insieme all’azione teatrale, ho mantenuto la struttura. Ho aggiunto poi delle danze, tra cui il Fandango e la Danza delle Gitane. Ciò che mi interessa è soprattutto mantenere in vita l’esprit di Baryshnikov, tanto nell’opera in generale, quanto in alcune variazioni, come quella famosissima che egli creò per se stesso. Baryshnikov si è fidato di me, lasciandomi completa libertà, ed è esattamente con spirito libero che io mi avvicino con rispetto a questa tradizione”.
Di Baryshnikov, infatti, è l’idea di immaginare questa nuova produzione quasi come una favola, una storia che conserva il divertimento e l’ingenua sincerità dei racconti per bambini. Le sfumature della danza classica si fondono quindi, in maniera armoniosa, con un’interpretazione del tutto nuova delle scene.
Commenta per primo