“Fantasmi” di Pirandello in onda su Rai 5: un viaggio teatrale tra vita e morte

"Fantasmi" di Pirandello in onda su Rai 5: un viaggio teatrale tra vita e morteLa messa in onda di un capolavoro teatrale contemporaneo

Rai Cultura presenta oggi alle 16.15 su Rai 5 “Fantasmi”, uno spettacolo teatrale d’eccezione. La produzione del Centro Teatrale Bresciano arriva nelle case degli italiani con la regia televisiva di Ariella Beddini.

Inoltre, lo spettacolo sarà replicato domenica 27 luglio alle 17.45. Pertanto, il pubblico avrà due occasioni per ammirare questa originale riscrittura pirandelliana. Naturalmente, l’opera rimane disponibile anche su RaiPlay per la visione on demand.

Un omaggio a Pirandello firmato Vetrano e Randisi

Enzo Vetrano e Stefano Randisi firmano questa originale riscrittura di due opere pirandelliane. “Sgombero” e “L’uomo dal fiore in bocca” si fondono in un unico spettacolo teatrale. Conseguentemente, i due registi raccolgono i fili del loro lungo percorso dedicato al drammaturgo siciliano.

Sul palco, Margherita Smedile affianca i due maestri in questa avventura artistica. Infatti, il trio ha già attraversato capolavori come “I Giganti della Montagna” e “Il berretto a sonagli”. Inoltre, hanno portato in scena “L’uomo, la bestia e la virtù”, “Pensaci, Giacomino!” e “Trovarsi”.

La contaminazione con Franco Scaldati

Lo spettacolo presenta un gioco di studiate contaminazioni e sovrapposizioni. Vetrano e Randisi intrecciano la poetica pirandelliana con elementi del tutto inaspettati. Infatti, inseriscono dialoghi surreali e citazioni fulminee dal repertorio di Totò e Vicé.

Questi personaggi fantastici appartengono al teatro di Franco Scaldati. Pertanto, la mescolanza crea un universo artistico unico e sorprendente. Inoltre, questa scelta registica arricchisce la narrazione con nuove sfumature espressive.

La struttura drammaturgica dell’opera televisiva

L’unione dei due atti unici viene introdotta da un brano speciale. “Colloqui coi personaggi” apre lo spettacolo con una riflessione meta-teatrale. Infatti, uno dei personaggi parla direttamente con l’autore stesso.

Questo dialogo ricorda l’assoluto primato dell’arte rispetto alla vita. Conseguentemente, emerge il senso di grande vitalità che attraversa tutta la drammaturgia pirandelliana. Inoltre, si percepisce il disprezzo del comune pensare che caratterizza l’opera dell’autore siciliano.

Temi universali tra ironia e amarezza

Il risultato è una riflessione umoristica e struggente su temi universali. L’attesa, la negazione e l’accettazione della morte diventano i cardini narrativi. Inoltre, Pirandello dimostra la sua capacità di irridere i vizi della società.

La drammaturgia fa ridere con amarezza dei paradossi del vivere contemporaneo. Pertanto, lo spettacolo mantiene una straordinaria attualità nonostante il tempo trascorso.

La scenografia come “stanza della tortura”

I luoghi delle azioni assumono un significato simbolico profondo. Prima il teatro stesso diventa protagonista della rappresentazione. Successivamente, una stazione ferroviaria bloccata nel tempo completa l’ambientazione.

Questi spazi evocano un bombardamento o una calamità naturale. Infatti, diventano quella “stanza della tortura” che Giovanni Macchia individuava nei lavori pirandelliani. Il grande critico letterario del Novecento aveva identificato questo topos costante nell’opera dell’autore.

Un montaggio scenico di straordinaria intelligenza

Vetrano e Randisi costruiscono un lavoro intenso e raffinatissimo. Il sorprendente montaggio unisce le plumbee atmosfere di Pirandello con quelle stranianti di Scaldati. Inoltre, questa fusione crea un clima comico e surreale di prodigiosa intelligenza.

Il risultato è una riflessione profonda sul “finis vitae” linguisticamente coerente. Pertanto, lo spettacolo offre al pubblico televisivo un’esperienza artistica di altissimo livello.

Le riprese televisive dal Teatro Mina Mezzadri

Lo spettacolo è stato ripreso al Teatro Mina Mezzadri di Brescia tra novembre e dicembre 2023. La registrazione fa parte della Stagione di prosa dello Stabile intitolata “Il mondo nuovo”. Infatti, questa produzione rappresenta uno dei momenti più alti della programmazione teatrale bresciana.

La regia televisiva di Ariella Beddini trasforma magistralmente l’esperienza teatrale per il piccolo schermo. Inoltre, il progetto editoriale di Felice Cappa e la cura di Giulia Morelli garantiscono la qualità della proposta culturale.

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