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Gran Finale Romaeuropa: una maratona di grande musica con EIC in “Reich/Richter”, Alva Noto, Berliner Philharmoniker

Gran Finale Romaeuropa: una maratona di grande musica con EIC in "Reich/Richter", Alva Noto, Berliner Philharmoniker Gran Finale Romaeuropa: una maratona di grande musica con EIC in "Reich/Richter", Alva Noto, Berliner PhilharmonikerProsegue il Gran Finale per il Romaeuropa Festival 2021, domenica 21 novembre dal pomeriggio alla sera,  una maratona di grande musica, danza e cinema con un programma d’eccezione di Prime nazionali che vedrà l’atteso ritorno dell’Ensemble intercontemporain a confronto con Reich/ Richter, in cui la musica e le immagini di due giganti della creazione contemporanea come Steve Reich e Gerhard Richter  rivivono sul palco grazie all’esecuzione del prestigioso Ensemble di solisti, Alva Noto e il  performer parigino Anne-James Chaton con  Alphabet  dove techno e spoken word si incontrano per dare vita a un progetto artistico a tutto tondo, il coreografo Olivier Dubois che con 7 musicisti/ performer esplora in ITMAHRAG il Mahraganat, lo stile musicale creato dai giovani egiziani dei quartieri popolari del Cairo, e ancora Edison studio che nel 700° anniversario della morte di Dante, eseguirà una nuova versione della colonna sonora del film più visionario del cinema muto italiano“Inferno (1911) da “La Divina Commedia” di Dante Alighieri.

Infine i Berliner Philharmoniker, l’orchestra più prestigiosa al mondo, tornano a Roma dopo 17 anni – unica data italiana – in sala Santa Cecilia diretti da Kirill Petrenko per un concerto imperdibile prodotto da Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

Alle 17 in sala Santa Cecilia il celebre Ensemble intercontemporain, fondato da Pierre Boulez nel 1976, presenta Reich / Richter, un concerto unico in co-realizzazione con Fondazione Musica per Roma, in cui le musiche di Steve Reich dialogano con le immagini video prodotte dal pittore tedesco Gerhard Richter, tra i massimi artisti viventi. L’opera video nata nel 2016 a New York come nuova testimonianza dell’ammirazione reciproca tra i due giganti della creazione contemporanea, è impreziosita dall’esecuzione del rinomato Ensemble per uno spettacolo unico di musica e immagini. In programma anche altre due opere che sintetizzano lo stile del grande compositore americano, tra sfasature, ritmi frenetici e caleidoscopici: Piano Phase ed Eight Lines.

Contemporaneamente in sala Petrassi  Olivier Dubuois: dopo aver vissuto per molti anni tra Parigi e il Cairo, il coreografo porta in scena la sua singolare visione dell’Egitto di oggi in una pièce per 7 musicisti/interpreti realizzata in stretta collaborazione con il centro artistico B’sarya, situato ad Alessandria. Centrale in ITMAHRAG è il Mahraganat, stile musicale conosciuto anche come “electro chaabi”, creato dai giovani egiziani dei quartieri popolari del Cairo, oggi voce di un’intera generazione e ritmo che invade le strade, i taxi, i matrimoni, le feste alla moda di tutto l’Egitto. Una danza “incendiaria”, come la definisce lo stesso Dubois, che brucia e riscalda, che restituisce l’impulso alla vita delle più giovani generazioni.

Alle 18 in sala Teatro studio Borgna sarà la volta di Inferno (1911) da “La Divina Commedia” di Dante Alighieri, musicato dal collettivo Edison Studio che in occasione del 700° anniversario della morte di Dante, ha composto una nuova versione della colonna sonora del film più visiorario del cinema muto italiano di Francesco Bertolini, Adolfo Padovan e Giuseppe De Liguoro,. La proiezione della versione restaurata del film (a cura della Cineteca di Bologna) è accompagnata dalla performance live di Edison Studio: una composizione vocale, meccanica, modificata dalla natura e dalla storia della musica, orchestrata e trasformata dal vivo con gli strumenti di nuove tecnologie.

Alle 19.30 ci si sposta in sala Sinopoli per ALPHABET, il nuovo progetto di collaborazione tra Carsten Nicolai (Alva Noto) e il poeta/performer parigino Anne-James Chaton. Techno e spoken words s’incontrano traendo ispirazione dai manoscritti dell’arcivescovo spagnolo Isidoro di Siviglia che agli inizi del VII secolo compilò un’enciclopedia etimologica intitolata “Etymologiae” o “Origines”, o anche “Originum sive etymologiarum libri XX“, considerata dai più come la prima enciclopedia della cultura occidentale. ALPHABET sembra distillare il mondo e la sua storia ricostruendola in monosillabi, svuotati del loro significato ed utilizzati solo per la loro qualità fonetica, oppure attraverso schemi dal differente valore semantico. ALPHABET non è solo un concerto ma un progetto artistico a tutto tondo, una performance sonora sul linguaggio.

La giornata, e con essa il Romaeuropa Festival, si chiude alle 21 con un concerto che già si preannuncia imperdibile e straordinario, prodotto dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia: i Berliner Philharmoniker, l’orchestra più prestigiosa al mondo, tornano a Roma dopo 17 anni – unica data italiana – in sala Santa Cecilia. L’orchestra sarà guidata dal suo Direttore Principale Kirill Petrenko – appena salito per il terzo anno consecutivo sul podio dell’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia. Il celebre direttore russo, a capo dei Berliner Philharmoniker dal 2019, preferisce che a parlare per lui sia il suo lavoro, il suo modo di dirigere rivoluzionario, dal quale si irradia una incredibile energia, riconosciuta dai musicisti stessi e dal pubblico come “sorgente di infinite emozioni”.

Il concerto segna la tappa conclusiva della tournée europea dei Berliner e vuole essere un messaggio di solidarietà, speranza e fratellanza in ricordo di tutte le vittime della pandemia. Le musiche in programma coprono un arco di temporale di più di un secolo. In apertura l’approccio romantico di Felix Mendelssohn che con la Sinfonia n. 3 “Scozzese” ripercorre le suggestioni di un viaggio a Edimburgo sulle orme di vestigia storiche legate a Maria Stuarda, ‘diario musicale’ concluso nel 1842, anno in cui il compositore conclude la Sinfonia dedicandola alla regina Vittoria. Tutt’altro clima nella Sinfonia n. 10 che Dmitri Šostakovič scrive nel 1953 pochi mesi dopo la morte di Stalin, nella quale ripercorre il tormento dei lunghi anni di dittatura.

 

 

Programma Gran Finale Ref 21

 

21 novembre|h 17

Prima nazionale – In corealizzazione con Fondazione Musica per Roma

S. Reich / G. Richter / Ensemble intercontemporain

Piano Phase (per pianoforti)

Eight Lines (per ensemble)

Reich/Richter (prima italiana, per ensemble e film di Gerhard Richter e Corinna Belz)

Auditorium Parco della Musica – Sala Santa Cecilia

 

21 novembre h 17

Prima nazionale – Coproduzione REf

Olivier Dubois

ITMAHRAG

Auditorium Parco della Musica – Sala Petrassi

21 novembre|h 18

Edison Studio

Inferno 2021

Auditorium Parco della Musica – Teatro Studio Borgna

21 novembre|h 19.30

Prima nazionale – In corealizzazione con Fondazione Musica per Roma

Alva Noto & Anne – James Chaton

Alphabet

Auditorium Parco della Musica – Sala Sinopoli

21 novembre h 21.30

Prima nazionale – Produzione Accademia Nazionale Santa Cecilia

Berliner Philharmoniker diretti da Kirill Petrenko

Auditorium Parco della Musica – Sala Santa Cecilia


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